Ancora Marc Marquez, un uomo Ducati oppure un redivivo Valentino Rossi. Chi vincerà il Motomondiale 2019 che riparte domenica dal Circuito di Losail, con il Gran Premio del Qatar e l'ormai solita sfida aperta al dominatore degli ultimi anni con la Honda? A tentare di togliere la corona allo spagnolo campione del mondo ci saranno almeno due piloti italiani come il Dottore della Yamaha e Andrea Dovizioso: insieme a loro al via anche Andrea Iannone sbarcato in Aprilia, Danilo Petrucci sulla Rossa ufficiale, Franco Morbidelli e Francesco Bagnaia pronti a dare spettacolo. A crederci ancora di poter dire la sua ai vertici dopo 24 campionati è sempre Rossi che assicura di non vedere l'ora di prendere il via a Losail: "Questo è un momento sempre molto eccitante, abbiamo un sacco di buoni propositi e tanta motivazione per fare meglio - spiega il pilota pesarese - perché veniamo da un anno un po' difficile per tutta la squadra Yamaha. Sembra che anche i nostri capi e i nostri ingegneri giapponesi siano molto motivati a migliorare. Quindi ci piacerebbe essere più forti e più competitivi rispetto al 2018". Rossi parla della sua motivazione, intatta all'inizio della sua 24esima stagione: "Sì, quando ho firmato questo contratto di due anni sapevo che sarebbe stato un grande impegno per me perché inizio a essere grande. E due anni solo lunghi. Mi sento pronto, nel senso che mi piace molto quello che faccio. Sono molto motivato nel cercare di arrivare davanti, nel provare ad andare forte con la Yamaha. Poi se arrivano i risultati, allora funziona tutto più facilmente". In casa Yamaha Lin Jarvis ha detto che bisogna essere più aggressivi, come la nuova livrea della Yamaha (nero-azzurra e fluo dello sponsor). Può esserci un parallelismo grafico? "Sì è vero, la Yamaha di solito è sempre conservativa - afferma Rossi - Si muove a piccoli passi cercando di essere sempre sicura. Invece adesso bisogna spingere un po' di più, rischiare un po' di più. Li vedo pronti. Penso che alla Yamaha non manchi niente per essere al top nella MotoGP". Quali sono gli avversari più temibili? "Sicuramente Marquez e Dovizioso sono i favoriti. Poi ci siamo io e Vinales. Poi ci sono Lorenzo, Petrucci, la Suzuki con Rins, ci sono tanti outsider". In Moto2 e Moto3, occhio al nuovo format di qualifica: come per la top class, da quest'anno ci saranno due sessioni, ognuna da 15 minuti.