A Bergamo il Milan va sotto poco dopo la mezzora, ma quando davanti hai gente come Piatek, capace di metterla dentro dopo metà gara in catalessi e di chiuderla in avvio di ripresa, poco dopo il sorpasso di un Calhanoglu bravo a sfruttare gli errori altrui, la vittoria corsara non è un miraggio.
L’Atalanta spinge a ritmi forsennati per un tempo perdendo smalto nel secondo e, soprattutto, denunciando i ricorrenti limiti difensivi: assalto al quarto posto fallito, se lo tengono i rossoneri che salgono a quota 42 contro i 38 degli avversari di turno e delle due romane. La sveglia alla sfida la dà Djimsiti, che al 4' sul secondo angolo di fila di Gomez dalla destra prende l’ascensore sorvolando di non molto il montante, mentre i rossoneri si abbassano da subito incollando Bakayoko al regista avanzato nonché capitano altrui.
Piatek, servito da Suso all’11', si vede vanificare la chance dalla carambola del nazionale albanese, schierato pressoché a uomo su di lui, ma nemmeno un minuto più tardi si libera Kessie che però calcia alto. Ed è ancora l’ex, stavolta in tuffo di testa, a sprecare a lato un cross a mezz'altezza sempre del numero 8 che agisce dall’out. Al 20' ancora Djimsiti sale in cielo sulla traiettoria del Papu dalla bandierina, senza che la sfera si abbassi nel sette alla sinistra di Donnarumma.
Il vantaggio nerazzurro piove inaspettato al 33', quando Ilicic riprende una percussione Zapata-Hateboer ed evita Rodriguez centrando dal fondo per il rimorchio di Freuler che piega le mani a Donnarumma. Gomez sfiora il bis dai venti metri con una conclusione improvvisa a scendere che si spegne a lato del secondo legno, mentre di là Calhanoglu non trova di meglio che spararla in curva. Rimette tutto a posto Piatek al 1' di recupero, quando la sua volée mancina è servita al bacio da Rodriguez e stavolta Djimsiti non riesce a metterci una pezza in tempo. La ripresa si apre con Ilicic che imbecca Zapata, sul cui passaggio dal fondo (4') nessun compagno è pronto alla deviazione sottomisura.
Cinque giri di lancetta e Gomez non approfitta del borseggio di Palomino a Suso calciando alto dalla sinistra, mentre Calhanoglu dal quel vertice non sbaglia: il rinvio di Hateboer è corto, il destro dal limite a mezz'altezza si infila vicino al secondo palo. E Piatek, con i nerazzurri storditi e Kulusevski dentro per Gomez, punisce ancora, stavolta di testa, complice l’uscita infelice di Berisha sul calcio d’angolo proprio del turco dalla sinistra. Gasperini rivoluziona le corsie con Gosens al posto di Hateboer, che costringe Castagne alla sequela a mancina; Gattuso regala la standing ovation al protagonista della serata lasciando spazio a Cutrone. Al 24' ci prova Ilicic (a lato) su assist di Toloi e a ruota Castagne, che rientra dal sinistro dopo una serpentina dello sloveno: Donnarumma blocca. Da quel lato si consumano tutte le occasioni atalantine, destinate a comode prese: Ilicic (27') e ancora Castagne (30'). Suso è rilevato da Castillejo, Zapata da Barrow. A dieci dal 90' Palomino crossa da sinistra e la sponda di Ilicic trova il destro strozzato di Kulusevski. Al 42' Paquetà cede la zolla a Laxalt e lo score non si schioda più.
Caricamento commenti
Commenta la notizia