La Juventus è l’autentica dominatrice del calcio italiano. La conferma è venuta da Gedda dove, nella finale preceduta dalle polemiche sull'opportunità di giocare in Arabia Saudita, i bianconeri hanno battuto per 1-0 il Milan in cui Higuain, febbricitante ma entrato al 26' st, potrebbe aver fatto la sua ultima apparizione in rossonero. Intanto si è messo in evidenza per il nervosismo palesato dopo il fischio finale, quando l’ex compagno Bonucci ha provato a contenerne l’ira nei confronti di Dybala che poco prima aveva strattonato il connazionale. Il quale, anche oggi e nonostante avesse probabilmente in mente i discorsi sul mercato, ha di nuovo mostrato di soffrire il confronto con la sua ex squadra, che ha dovuto lasciare l’estate scorsa. Detto ciò, si deve parlare del protagonista in positivo, che ovviamente si chiama Cristiano Ronaldo, che ha deciso questa finale in terra araba con un gol al 16' st. Pjanic ha controllato palla sulla trequarti e ha servito il fuoriclasse portoghese che, scattato sul filo del fuorigioco, ha battuto di testa Donnarumma. Così CR7 ha conquistato il suo primo trofeo con la maglia della Juve, in quella che nei sogni bianconeri potrebbe essere una stagione trionfale, e che intanto consacra una volta di più l’asso con la maglia numero 7, insaziabile collezionista di successi. La partita ha avuto la sua anteprima con bambini e bambine (di cui due in tenuta da arbitro) in campo con i giocatori. Sugli spalti maggioranza di spettatori al maschile, e nel settore superiore, quello riservato alle famiglie, numerose donne, velate e senza velo, accompagnate e sole. Il match è stato condizionato dal caldo e giocato quindi a ritmi bassi, con la Juve che ha tenuto il possesso palla (62% contro 38 il dato finale) contro un Milan che non ha sfigurato, nonostante la prova deludente di alcuni elementi come Paquetà, apparso spaesato. Gattuso recrimina sulla traversa colpita da Cutrone al 3' della ripresa e poi per un intervento in area juventina di Emre Can su Conti sul quale ha invocato il rigore, o almeno che l'arbitro andasse a visionare il Var. Negli ultimi venti minuti il Milan si è ritrovato anche con l’uomo in meno, per l'espulsione di Kessiè decisa da Banti dopo consulto al Var: ma il fallo col piede a martello su Emre Can c'era tutto. E a proposito di penalty che avrebbero potuto essere concessi, forse c'era anche quello al 10' st quando Zapata ha intercettato con un braccio una conclusione ravvicinata di Cristiano Ronaldo. Nulla da eccepire, invece, sull'annullamento di due reti bianconere: gli offside di Matuidi e Dybala sono apparsi netti. Nel finale la Juve ha gestito gli assalti poco convinti, anche per via della stanchezza, del Milan e ora stacca proprio i rossoneri nell’albo d’oro della terza competizione nazionale, otto contro sette. Un altro dato premia il lavoro di Max Allegri, visto che questo è il suo decimo trionfo alla guida della Vecchia Signora. Un ruolino di marcia che lo consacra: se continua così, e se seguiterà a sedere sulla panchina della Juve, Allegri rischia davvero di diventare l’Alex Ferguson italiano.