Il cielo azzurro di Bormio in una splendida giornata di sole è il presagio di un’impresa storica: sulla Stelvio arriva la prima doppietta italiana con Dominik Paris, che bissa il successo dell’anno scorso, e Christof Innerhofer che gli fa compagnia sul podio, arrivando secondo per la terza volta nel corso della stagione.
Un trionfo tricolore che non deve sorprendere più di tanto, sia per come avevano sciato i due azzurri in prova, sia per quello che avevano già fatto vedere nelle prime gare di Coppa del mondo e in generale nei precedenti su questa pista, dove Paris aveva vinto anche nel 2013 e Innerhofer nel 2008. Il 29enne carabiniere chiude la prova in 1'55"21 compiendo un autentico capolavoro.
Nella parte alta prende 7 centesimi dal 34enne delle Fiamme Gialle, che era sceso prima di lui con il pettorale numero 2, quindi 9 e infine 22 al terzo intermedio, poi comincia la sua gara perfetta, testimoniata, prima ancora che dai rilevamenti cronometrici che lo vedono già in vantaggio al quarto intermedio, dalla velocità massima di 134,28 km/h che nessuno riesce a toccare nella parte finale. 'Dommè va davanti a 'Inner' di 36 centesimi e la classifica resta la stessa fino alla fine, perchè Svindal e Franz sbagliano presto e anche chi, come Johan Clarey e Steven Nyman, riesce a partire veloce, poi si stanca presto.
La sorpresa di giornata l’ha regalata il 22enne francese Matthieu Bailet, sesto a 1"02 da Paris con il pettorale numero 47: al quarto intermedio era terzo ad appena 26 centesimi dall’azzurro, poi ha perso un pò nel finale.
Paris ottiene così la vittoria numero 10 in carriera, a una sola lunghezza da Giorgio Rocca, mentre raggiunge Max Blardone a quota 25 per numero di podi, all’ottavo posto complessivo nella classifica italiana, quinto considerando solo gli uomini. Per l'Italia è la doppietta numero 19 nella Coppa del mondo maschile, a cui vanno aggiunte le cinque triplette: l’ultima volta fu ad Aspen nel 2017, sempre con Paris vincitore e Peter Fill dietro di lui. Qui a Bormio, sul podio, a fare compagnia ai due azzurri c'è lo svizzero Beat Feuz, campione del mondo e detentore della coppa di specialità. A completare la giornata trionfale ci hanno pensato anche gli altri italiani. Ottima prova di Matteo Marsaglia, che aveva saltato la prova di giovedì per un risentimento al ginocchio, e ha chiuso 19esimo, partendo con il pettorale numero 55, ottenendo così il suo miglior risultato stagionale in discesa, dove non faceva così bene dal sesto posto di Garmisch bel gennaio 2016.
Si sono difesi alla grande Mattia Casse ed Emanuele Buzzi, entrambi tra i primi trenta. Fuori dalla zona punti Werner Heel e Federico Paini, che era al debutto in Coppa del mondo. Davide Cazzaniga era partito bene, ma sfortunatamente è uscito dopo il secondo intermedio.
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