"Chiamare tifosi quelle persone è perfino improprio. Occorre una sorveglianza, condotta Paese per Paese. Bisogna evitare che questi clan possano trasferirsi all’ estero. Le diverse federazioni e le forze di polizia devono impedire a queste persone di partecipare alle manifestazioni sportive. La sensazione è che alcuni gruppi si muovano soltanto
con la volontà di delinquere". Lo dice al "Messaggero", Gaetano Miccichè, presidente della Lega Serie A e vicepresidente della Figc, dopo i disordini a Roma in occasione della partita Lazio-Eintracht.
Secondo Miccichè, "la Uefa dovrebbe negare le trasferte alle tifoserie più a rischio", può agire "coordinandosi con le
polizie dei diversi stati e con le rispettive federazioni. Perché un conto è il singolo appassionato che viaggia per seguire la propria squadra; un altro è l’organizzazione volta solo a creare disordini".
"La Lega Serie A - ricorda anche - è molto attiva. I club potrebbero agevolare il lavoro di prevenzione individuando gli strati di tifoseria più pericolosi e denunciare. Tuttavia io non credo nell’istituzione di recinti dedicati in città".
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