Il Milan caccia i suoi fantasmi, dribbla le insidie dei tanti assenti per battere in rimonta il Parma e portarsi a pieno titolo in zona Champions, il sogno di inizio stagione che si sta trasformando in un obiettivo alla sua portata. Un aiuto lo dà la Lazio, che dopo la sconfitta in Europa League con l’Apollon non va oltre l’1-1 in casa del Chievo fanalino di coda e cede ai rossoneri il quarto posto.
Le piazze del podio sono il piatto forte della serie A visto che, al settimo anno da dominatrice, la Juve è sempre più forte e in fuga solitaria a ritmi forsennati. Prima della fine del girone d’andata ci proveranno Inter e Roma, attese protagoniste all’Olimpico del clou in notturna, a ritardare una marcia reale che non ha pari in Europa, se non col percorso netto del Psg in un torneo meno competitivo.
Pensa negativo Gattuso quando il Parma conferma le sue virtù lasciando prima in equilibrio l’incontro e poi passando in vantaggio con un colpo di testa di Inglese. Gli ospiti sbagliano il colpo del ko e il grande cuore rossonero (ottimo Abate centrale difensivo) suona la carica: pari di Cutrone, sempre più velenoso in area col suo gran senso del gol (settimo gol in sette gare a San Siro) e gol da tre punti con Kessie per un ingenuo rigore su mani di Bastoni.
In attesa dei recuperi e , forse, di Ibra a gennaio per Gattuso comincia un altro campionato. Il Parma si lamenta per le decisioni arbitrali in entrambi i gol rossoneri. La Lazio parte piano a Verona, pensando forse di uscire alla
distanza, ma il Chievo di Di Carlo si dimostra osso duro e si porta in vantaggio al 25' pt con Pellissier. Ci mette quasi un tempo la squadra di Inzaghi a rispondere con Immobile, al nono centro stagionale, senza però riuscire a completare la rimonta nonostante un forcing durato quasi mezz'ora. E’ il terzo pari di fila per i biancocelesti. I veneti si prendono il secondo punto nella classifica 'positiva', serve soprattutto al morale.
Tre punti importanti e non scontati per il Toro, che ritrova Mazzarri dopo il malore che ha messo in ansia i tifosi, e fa un passo avanti per la zona Europa League. Nonostante la trazione anteriore (Belotti-Zaza con Iaqo Falque) e l’espulsione di Romulo che lascia gli ospiti in dieci dopo 280, il Genoa passa in vantaggio con Kouame, ma in recupero il Toro segna due gol. Prima un gran destro di Anzaldi, poi Sandro stende Iago Falque e Belotti trasforma il rigore. Ripresa con poca storia, in cui i granata sprecano varie occasioni per il gol della tranquillità.
L’Udinese con sacrificio e dedizione conquista un punto importante a Reggio Emilia con un Sassuolo che preme molto ma con scarsa intraprendenza e lucidità. Stavolta De Paul non riesce ad essere decisivo. C'è un gol annullato per fuorigioco a Duncan, tanti attacchi del Sassuolo ma mancano emozioni e spettacolo.
Harakiri del Frosinone che mette in difficoltà un Cagliari in tono minore, trova il vantaggio con Cassata ma non il raddoppio. I sardi cambiano ritmo, pareggiano con Farias e sembrano in grado di approfittare della delusione dei laziali. Ma Barella viene espulso e alla fine è il Frosinone a recriminare con Daniel Ciofani che sfiora il gol dei tre punti e per un contrasto tra Cragno e Pinamonte che l’arbitro non sanziona col rigore.
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