Incredibile rimonta del Manchester (1-2) a Torino: negli ultimi 5' i Red Devils ribaltano il risultato e vanificano la prima rete stagionale in Champions di Ronaldo con una punizione di Mata e una fortunoso 2-1, con pallone spinto in rete da un rimbalzo su Alex Sandro. Un vero harakiri per la Juve che non sa chiudere la partita, fallisce un'infinità di volte il colpo del ko e non sfrutta la prodezza di Ronaldo, gran destro al volo su un lancio di 30 metri di Bonucci.
Gli ottavi di Champions non si allontano di troppo - i bianconeri sono ancora a +2 sul Manchester e a + 4 sul Valencia. Ma la marcia che era finora stata perfetta, si inceppa. E Mourinho sfotte la curva che l'aveva insultato avvicinando la mano a guscio all'orecchio.
Dopo sette centri in serie A, CR7 firma il suo primo gol stagionale in Coppa, nella stessa porta nella quale, con la maglia del Real Madrid, nell'aprile scorso, aveva deliziato i 40 mila con una rovesciata spettacolare. Nella serata del record assoluto d'incasso per l'Allianz Stadium (4 milioni e 194 mila euro): all'attivo della Juve ci sono anche due legni colpiti, il palo di Khedira nel primo tempo e la traversa piena di Dybala nel secondo. Ma arriva la beffa finale dopo un'altra prova di forza, tattica e tecnica prima di staccare la spina troppo presto.
Vince la Roma che esce con il sorriso e a braccia alzate dalla ghiacciaia del Luzhniki stadium, tornando a casa con un successo (2-1) che vale oro e le schiude le porte degli ottavi di finale di Champions League. Contro il Real Madrid, a fine mese, basterà un pari all'Olimpico per andare avanti.
E' una Roma che dimostra di saper soffrire, quella che batte per la seconda volta i russi del Cska Mosca, da combattimento, essenziale e meno svagata che in altre circostanze. Estremamente pratica, proprio come piace e Di Francesco. Che, sul campo dove il Real Madrid è stato sconfitto, va in vantaggio dopo appena 4' grazie a Manolas: il centrale di difesa greco raccoglie di testa un angolo dalla sinistra di Lorenzo Pellegrini, anticipa l'uscita sciagurata di Akinfeev e insacca nella porta vuota.
Il gol in apertura gela, più di quanto non faccia già il meteo, le ambizioni dei russi, che faticano a organizzarsi, irretiti oltretutto dall'equilibrato 4-2-3-1 dei giallorossi.
Ma nella ripresa il Cska pareggia quasi subito con l'islandese Sigurdsson, dopo una percussione di Akhmetov: il suo tiro d'interno destro supera Olsen. E' il 6', ma passano solo altri 8' e la Roma torna a condurre: Cristante ciabatta dal limite, il tiro diventa un assist per Pellegrini che supera Akinfeev (e firma il primo gol in Champions della carriera) con un tiro a incrociare. Poco prima i russi erano rimasti in 10 per l'espulsione di Magnusson, ma nessuno si accorge dell'inferiorità numerica, perché la Roma non riesce a capitalizzare l'uomo in più. Anzi, soffre e rischia pure. Resta in vantaggio fino alla fine, ma avrebbe potuto farlo con meno patimenti, magari calando il tris e mettendo in cassaforte il risultato.
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