Medaglia di bronzo per l’azzurro Mirco Scarantino ai Mondiali di sollevamento pesi, nella categoria -55 kg. Ad Ashgabat, in Turkmenistan, il 23enne atleta siciliano della Fiamme Gialle ha chiuso al quinto posto le prove di specialità, con 113 kg allo strappo e 139 kg nello slancio, conquistando comunque il terzo posto assoluto nella combinata. L'oro è andato al nordcoreano Om Yun Chol e l’argento al kazako Arly Chontey. Mirco Scarantino ha ottenuto un totale di 252 kg, piazzandosi dietro al nordcoreano Yun Chol Om con 282 e al kazako Arli Chontey con 258. Una gara da incorniciare per poliziotto nisseno, reduce tra l’altro dal 10/o titolo europeo, che ha portato a termine cinque prove su sei, mostrandosi tra i più costanti della competizione. Entrato in gara con 110 di strappo in prima prova, si migliora nella seconda sollevando 113 kg, fallendo solo l’ultimo tentativo a 116, piazzandosi quinto nella specialità. Nello slancio poi dà il meglio di sé, con tre prove valide su altrettante provate: l’atleta delle Fiamme Oro entra in gara con 136 kg, migliorandosi poi con 138 e infine con 139, numero che gli consente di superare il coreano Young-Ho Kim, suo diretto avversario. E’ quinto anche nello slancio, ma terzo nel totale. Un risultato e una medaglia di importanza enorme in vista del percorso olimpico, iniziato proprio ad Ashgabat, dove il punteggio accumulato nelle singole competizioni da qui ai prossimi venti mesi è prezioso. «E' un risultato che aspettavo da anni - ha commentato Scarantino, atleta delle Fiamme oro, a caldo - oggi si avvera un sogno meraviglioso. Sono felicissimo, perché ho avuto un buon approccio con la pedana, il che è fantastico per un atleta; abbiamo lottato per la medaglia, i passaggi infatti sono stati molto stretti e non è venuto esattamente il risultato che volevamo nei singoli esercizi, ma è arrivata una medaglia preziosissima, qualcosa di ancora migliore. Direi che in prospettiva olimpica è la migliore delle partenze; ora dobbiamo lavorare sodo per l’Europeo senior, dove spero di riconfermarmi e fare anche qualcosa in più di quanto fatto ad Ashgabat».