Con un pallonetto mancino di Romagnoli da fuori area nei minuti di recupero il Milan ha battuto (2-1) il Genoa e agganciato la Lazio in zona Champions. Missione compiuta per la squadra di Gattuso, che è andata in vantaggio dopo 4', poi ha sofferto per un’ora fino al pareggio del Genoa, un’autorete dello stesso Romagnoli, generata da un pasticcio di Bakayoko, e infine ha trovato i tre punti. Complice un’uscita di pugno avventata di Radu, che ha finito per regalare al difensore rossonero l’assist, dopo una serie di prodezze con cui aveva respinto gli assalti di Higuain e compagni. Grazie alla vittoria nel recupero della partita rinviata a metà agosto dopo il crollo del ponte Morandi, il Milan va a 18 punti, 2 in più dell’anno scorso a quest’ora, quando con Montella in panchina era ottavo. Per tornare in Champions dopo cinque anni, ora ai rossoneri serve continuità, fra la trasferta di Udine e il big match con la Juventus, e dopo la sosta c'è lo scontro diretto con la Lazio. Il Genoa resta a 14 punti ma non è ridimensionato dalla prova di San Siro, dove tornerà sabato contro l’Inter, ma senza lo squalificato Criscito. La squadra di Juric è stata brava ad approfittare dei difetti del Milan, ed è sempre più aderente ai dettami tattici di Juric. Il Milan invece prosegue la metamorfosi, alla ricerca della formula giusta: in una settimana passa dal 4-3-3 alle due punte, quindi alla difesa a tre, già utilizzata da Gattuso all’inizio della sua avventura rossonera con risultati rivedibili (ko a Rijeka, pareggio a Benevento). La sorpresa tattica è stata varata dopo il forfait di Biglia, che nella rifinitura in mattinata si è fermato per problemi a un polpaccio. Al posto del regista argentino c'è titolare per la prima volta in campionato Bakayoko, ancora deludente, a tratti disastroso nella gestione del pallone e ha la responsabilità del pareggio. Biraschi e Gunter soprattutto nel primo tempo fanno una guardia attenta su Higuain e Cutrone, e l’argentino dopo mezz'ora dà segni di nervosismo perché è poco coinvolto dai compagni. Dopo 4' Suso si inventa da solo l’1-0, con il suo solito movimento a rientrare e colpo mancino da venti metri (così ha segnato 9 delle ultime 11 reti in campionato) che fa fare brutta figura a Mazzitelli. Calhanoglu è evanescente nella posizione di trequartista, e la mediana del Genoa gioca decisamente meglio di quella rossonera, con Romulo e Zukanovic che ripetutamente creano insidie. Al 23' una deviazione di romagnoli neutralizza una girata di Piatek (a secco per la terza partita di fila), e talvolta il Milan si fa male anche da solo: al 36' un retro passaggio di Bakayoko mette in difficoltà Donnarumma e al 39' è il portiere a mostrare i suoi limiti con i piedi, ma in entrambi i casi non ne approfitta il Genoa, che al 40' sfiora il gol con un colpo di testa di Romulo. Nella ripresa Bakayoko mette nei guai il Milan all’11' con un retro passaggio in aria per Rodriguez che finisce per servire Kouamé, il cui cross è deviato in porta da Romagnoli. Mentre Gattuso torna alla difesa a quattro inserendo Abate per Laxalt (18'), nell’altra porta brilla invece Radu, che si supera due volte su Higuain, poi su Kessie e Suso. Ma l’ultima uscita di pugno si trasforma in un assist per Romagnoli ed esplode la festa rossonera.