Niente quarto successo del 2018 per Fabio Fognini, che ha a lungo accarezzato il sogno di battere il suo record personale. Colpa, si fa per dire, di Bernard Tomic, un'australiano sempre stato un pò pazzo, ma tremendamente forte le (poche) volte che in carriera ha deciso di fare sul serio. Come è successo a Chengdu, in Cina, nel torneo Atp 250, dove l'aussie si è imposto con il punteggio finale è stato 6-1, 3-6, 7-6(9-7). Fogni, però, ci è andato veramente ma veramente vicino: l'azzurro infatti ha sprecato ben quattro match point, dei punti che il ligure si ricorderà davvero molto a lungo. Fatto sta che Fognini, alla 18esima finale in carriera (8 i titoli conquistati), non è riuscito a calare il poker vincente in questa stagione dopo i trionfi a San Paolo (battendo Jarry), Bastad (superando Gasquet) e Los Cabos (stoppando Del Potro), con 40 incontri vinti (il suo record è di 42). Quarto titolo invece per l'australiano, considerato una dei maggiori talenti della sua generazione, inizi degli anni '90, quella dei Dimitrov per intenderci, ma non ha mai mantenuto le promesse per via di un carattere impossibile. Per capire: prima di questo torneo non vinceva una partita a livello ATP da circa un anno. Sia lui che Fognini oggi hanno una grandissima partita, con l'australiano aiutato forse da un po’ di fortuna prima, pagata per intera quando nel secondo match point sul 6-4 del terzo set. Un punto che ha cambiato di sicuro la partita, forse l'anno di Tomic. Per Fognini invece, comunque vada, si è trattato di un grande anno.