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"Ricorsi inammissibili", il collegio di garanzia del Coni ha deciso: la serie B resta a 19 squadre

Sembrava ormai fatta per il ritorno della Serie B a 22 squadre e invece altro colpo di scena nel difficile avvio del campionato cadetto.

Si resta a 19  squadre. Lo ha stabilito il Collegio di garanzia dello sport  presso il Coni, che dichiarato inammissibili i ricorsi  presentati.  La decisione è stata presa a  maggioranza, con il dissenso del presidente del collegio, Franco  Frattini.

«La serie B resta a 19 squadre ma io  ho votato contro. E' in corso di pubblicazione la  sentenza - ha spiegato Frattini - Per la prima volta nella mia  carriera da presidente ho votato contro la decisione presa a  maggioranza. Finisce 3-2, con il mio voto contrario contenuto in  una dichiarazione ufficiale che spiega l’inammissibilità di  tutti i ricorsi. Il campionato continua a 19 squadre».

Frattini ha anche spiegato il motivo per la ritenuta inammissibilità dei ricorsi sul ripescaggio in Serie B: "Io optavo per un campionato a 22 squadre con l'accoglimento dei ricorsi - ha precisato Frattini - Il collegio ha ritenuto di confermare il torneo a 19 con una pronuncia di inammissibilità in cui si dice che sostanzialmente quei ricorsi dovevano essere proposti davanti alla giustizia endofederale, quindi inammissibile per avere sbagliato il giudice a cui andare".
Secondo Frattini, i club che ambiscono al ripescaggio (Ternana, Pro Vercelli, Siena, Catania, Novara e Entella) "potranno, se lo vorranno, ripartire davanti al Tribunale federale della Figc e proporre le stesse contestazioni".

"La spaccatura nel Collegio? Perché io non condivido la pronuncia di inammissibilità e ho il dovere di dirlo - ha aggiunto Frattini -. Su di me nessuna pressione, credo che il Collegio di Garanzia abbia ragionato su ipotesi molto diverse al suo interno e queste ipotesi molto diverse hanno portato a divergenze che nella storia del Collegio di Garanzia non c'erano mai state".

«L'epilogo dell’assurda vicenda del campionato di serie B ha certificato la perdita di credibilità di chi governa il calcio italiano». Lo dice il sindaco di Catania, Salvo Pogliese.

«Non perché il nostro Catania dovrà disputare un altro anno di C: il nostro sostegno e la nostra fede non hanno mai guardato alla categoria; anzi, nei momenti più difficili abbiamo sempre saputo stringerci ancora di più intorno alla squadra. - aggiunge - Il fatto è che si è arrivati a questo epilogo in totale spregio delle regole e del diritto, per la mera volontà di chi vede nel calcio non la passione condivisa da milioni di persone ma una fonte di guadagno e di lucro. Personaggi che hanno scritto una delle pagine più squallide della storia dello sport più amato dagli italiani».

«La risposta può essere una sola - oltre a quella che daremo nelle aule dei tribunali, sostenendo con i legali del Comune il ricorso del Catania Calcio -: - aggiunge - sostenere in massa la squadra, i ragazzi che indossano le nostre gloriose maglie, affinché quella serie B che ci hanno negato - mortificando il diritto - arrivi alla fine di una stagione che dovrà essere indimenticabile. La nostra storia ci insegna che le difficoltà non ci abbattano, ma ci esaltano».

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