La partenza al rallentatore di Cristiano Ronaldo e i musi lunghi di Dybala, in panchina per 170' degli ultimi 180', non hanno frenato la Juve, arrivata alla prima sosta a punteggio pieno, come da copione. Di veri problemi Allegri non ne vede al momento, ma lui stesso, probabilmente, si aspettava qualcosa di più da CR7 nelle prime tre giornate, in termini di gol - e invece è ancora a secco - ma anche di gioco. Non essere protagonista non piace al 5 volte Pallone d’oro e Allegri ha sentito il dovere di rassicurarlo pubblicamente, pur senza nominarlo: «Le gioie individuali arriveranno meritatissime per tutti», ha twittato l'allenatore. La Juve che punta all’ottavo scudetto consecutivo e alla prima Champions dopo 23 anni di attesa, è ancora un cantiere: "Stiamo costruendo la nostra identità di squadra», ricorda il tecnico bianconero. Quel che importava era non scivolare nelle prime giornate: «a punteggio pieno - fa notare - si lavora ancora meglio». L’avvio stentato di CR7 riporta alla mente il caso di Platini, in ombra per tutto il girone d’andata prima di consacrarsi 'Le Roì. Ma il fuoriclasse francese nei primi tempi sotto la Mole aveva problemi fisici, pubalgia e guai a una caviglia. Il caso di Ronaldo è sicuramente molto diverso e tutti alla Juve sono convinti che sia solo una questione di tempo, presto si rivedrà il campione stellare. Per ora, CR7 cerca di accontentarsi: «Ottimo lavoro di squadra!». Potrà lavorare come meglio crede alla 'Continassà per due settimane filate, non essendo stato convocato con il Portogallo. Dopo la sosta, comincia la Champions, la Juventus a Valencia non vuole correre rischi e Ronaldo vuole tornare il numero 1.