Con il giro più veloce della storia della Formula 1, Kimi Raikkonen si è preso la pole position a Monza, bruciando di 116 millesimi Sebastian Vettel e confermando a Lewis Hamilton (+0.175, in seconda fila con Valtteri Bottas) che le Ferrari hanno qualcosa in più. Per la gioia del popolo rosso (56mila in tribuna oggi), 18 anni dopo Schumacher-Barrichello, la scuderia di Maranello ha messo di nuovo due monoposto in prima fila nel Gp d’Italia, e la copertina è di Raikkonen che fra i due litiganti per il titolo ha piazzato la zampata a 38 anni e 320 giorni, il più anziano in pole da Nigel Mansel (1994). Col suo futuro in bilico, il finlandese si è presentato a Monza sicuro di guidare «bene come 10 anni fa». Sotto gli occhi del nuovo ad Ferrari Louis Camilleri, lo ha mostrato in un serrato Q3, senza pioggia, dipingendo a 263 km/h di media un ultimo giro perfetto, a differenza di Vettel. Il tedesco è arrivato sul traguardo 4 secondi dopo Hamilton, convinto di aver conquistato la pole, ma subito dopo Raikkonen ha segnato il nuovo tempo migliore e alla signora Minttu è scappata una lacrima ai box per l’impresa del marito. Forse ha influito la scia, ma l’uscita dai box per le Ferrari in qualifica avviene in ordine alternato ogni Gp. In gara, assicurano dalla scuderia di Maranello i due piloti sono liberi di correre finché sono matematicamente in corsa per il titolo. A 8 Gp dal termine, Vettel ha 17 punti di ritardo da Hamilton e Raikkonen 85 (nel Mondiale costruttori la Mercedes è a +15). "Kimi è in pole, può vincere, ma anche io voglio farlo», promette Vettel. «La prima pole della stagione è speciale, ancor di più davanti ai nostri tifosi, non potevo scegliere un posto migliore - ha commentato il finlandese, che nei box ha abbracciato la moglie e davanti alle telecamere ha esternato emozioni al minimo -. Solo metà del lavoro è fatta, speriamo che in gara vada bene alla stessa maniera». Meno soddisfatto Vettel. «E' un grande risultato per la squadra. Il mio ultimo giro non è stato perfetto e sono fortunato a essere secondo», l’analisi del tedesco, che ha preferito non spiegare quel «Parliamo dopo», rivolto ai tecnici nel team radio quando l’arrivo di Raikkonen gli ha ricacciato in gola l’esultanza. «Due Rosse in prima fila vuol dire che la macchina è veramente forte», esulta il team principale Ferrari Maurizio Arrivabene, mentre Hamilton si lecca le ferite senza perdere il sorriso. «Ci voleva qualcosa di speciale sul giro per riprenderli - il commento dell’inglese -. E’ bello che la battaglia sia così serrata, io sto spingendo al massimo». Lo ha fatto anche Lance Stroll, 10mo, che ha portato per la prima volta in stagione la Williams al Q3. Parte in salita l’ultima Monza di Fernando Alonso (7ma fila) e le qualifiche hanno regalato solo amarezze all’altra scuderia di casa, l’Alfa Romeo Sauber, con Charles Leclerc e Marcus Ericsson fuori al Q1.