Il mondo Ferrari sottosopra nel giro di 48 ore. Ieri con il drammatico avvicendamento ai vertici della casa di Maranello e il parziale sorriso regalato a Sergio Marchionne dalla pole di Sebastian Vettel, oggi con la rocambolesca uscita di scena del pilota tedesco a 14 giri dalla fine quando era in totale controllo della gara e davanti al pubblico di casa.
Errore o fatalità (aveva da poco cominciato a piovere ad Hockenheim), restano i numeri a sintetizzare un week end da dimenticare: da un potenziale +7 punti quando Vettel era in testa e Hamilton terzo, al -17 di fine gara.
Doveva essere la gara da dedicare a Sergio Marchionne, si è trasformata nella rivincita di Silverstone: a casa Hamilton aveva vinto il ferrarista che ha oggi pagato pegno, lasciando campo libero al rivale, pur partito in 7/a fila dopo la debacle di ieri in qualifica. In questo bailamme passa in secondo piano anche l'ordine d'arrivo dell'11ma prova del Mondiale che il pilota Mercedes ha portato a casa da campione vero, davanti al compagno di squadra Valtteri Bottas e a Kimi Raikkonen, tra l'altro in testa alla gara poco rima dell'incidente a Vettel che aveva poi fatto passare al comando per ordine di scuderia ("Ci sono delle regole chiare interne alla squadra però in quel momento le spiegazioni che mi arrivavano dai box non erano limpide", dirà a fine gara).
E' finita male, come nessuno avrebbe potuto immaginare guardando una gara che, giro dopo giro, non ha regalato emozioni particolari, a parte la rincorsa furastica di Hamilton che, partito 14mo, era già 7/o dopo 10 giri. Doveva capitare l'imprevisto per stravolgere un canovaccio già scritto (con l'unica incognita legata ai pit-stop e alla pioggia, uno o due) ed è quello che è accaduto quando è arrivata la pioggia a macchia di leopardo lungo la pista, al giro 44, con alcuni piloti premiati perché avevano scommesso sulle gomme da bagnato e le due Ferrari che si ritrovano nel gruppo dei doppiati e in mezzo al caos causato dalla pista bagnata.
E' il momento clou ad Hockenheim (siamo al giro 51): Bottas passa Raikkonen e si porta a 5" da Vettel che un giro dopo la combina grossa, commettendo "un piccolo errore", come l'ha definito lui stesso, "ma dall'impatto devastante", arrivando leggermente lungo e cercando di bloccare il posteriore per rimettere la macchina in pista ma finendo malinconicamente contro le barriere. Raikkonen ne approfitta per tornare ai box e cambiare le gomme, approfittando del regime di safety car, e Hamilton si ritrova incredibilmente, ma anche meritatamente, in testa.
Quando si riparte, Bottas cerca il sorpasso ma Lewis lo stoppa sul più bello e fugge via (per lui arriva anche il giro più veloce), difendendosi bene (stavolta è il team tedesco a chiedere di non attaccare) e finendo primo davanti al compagno di squadra e a Raikkonen.
''Ho sempre creduto di poter vincere", dirà a fine gara il campione del mondo. "Sapevo che partendo da quella posizione sarebbe stato molto difficile ma devi sempre crederci. Ho detto lunga preghiera prima della gara. La macchina oggi era fantastica. Il mio sogno si è manifestato in pista oggi".
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