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Mondiali, notte di festa in Croazia: ora il sogno è la Coppa

La Russia va oltre i propri meriti e le sue possibilità, la Croazia va in semifinale contro l'Inghilterra, eguagliando lo squadrone di Suker, Boban e Prosinecki che, esattamente 20 anni in Francia, si giocarono (perdendola peraltro clamorosamente) la semifinale di un Mondiale contro i padroni di casa della Francia, futuri campioni.

La storia si ripete e i volti di questa Croazia si chiamano Modric, Mandzukic, Perisic, Rakitic, Subasic: sono loro i nuovi eroi del calcio a scacchi biancorossi che stasera, a Sochi, hanno fermato il cammino e i sogni dei padroni di casa della Russia, prima in vantaggio, poi sotto, quindi sul 2-2 dopo 120' non belli, ma intensi.

Ai rigori, i croati hanno ripetuto l'impresa firmata contro la Danimarca e adesso a sognare sono loro: mercoledì 11, a Mosca, li attende la semifinale contro gli inglesi di Southgate, che a lungo ieri sera hanno temuto di dover incontrare la Russia in una sfida ad alto tasso di tensione diplomatica.

In Croazia si è festeggiato tutta la notte dopo la vittoria sui padroni di casa e il passaggio della nazionale a scacchi alle semifinali del Mondiale di calcio. Un intero Paese ora sogna davvero e al termine della nuova drammatica roulette dei rigori e dopo l’ultimo tiro dal dischetto messo a segno dai croati, la gioia è esplosa irrefrenabile e migliaia di persone hanno invaso strade e piazze delle principali città del paese.

In un mare di bandiere nazionali, tra cori festanti e fumogeni, dalla capitale Zagabria a Spalato, da Osijek a Zara a Dubrovnik e alle spiagge della Dalmazia la folla ha celebrato alla grande la qualificazione alle semifinali mondiali, la seconda volta dopo quella di vent'anni fa ai Mondiali di Francia dove la Croazia ottenne uno storico terzo posto.

Alla festa non si è sottratta la presidente Kolinda Grabar-Kitarovic, che dopo aver assistito in tribuna con una maglietta a scacchi biancorossi alla spasmodica conclusione dei calci di rigore accanto a uno sconsolato premier russo Dmitri Medvedev, è andata a congratularsi con la squadra nello spogliatoio.

Mentre la stampa esulta celebrando Modric e compagni - gli 'eroi di Soci' che stanno scrivendo una pagina di storia nel calcio croato - i protagonisti sul campo abbandonano la prudenza e cominciano a sognare in grande. «Se siamo arrivati fin qui è normale che vogliamo andare ora fino in fondo», ha detto lo juventino Mario Mandzukic.

«Siamo pronti a dare tutto pur di farcela». I media sottolineano al tempo stesso il pianto di gioia del ct Zlatko Dalic, scoppiato in lacrime liberatorie al termine del dramma-rigori. «Non piango spesso, ma ho motivo di piangere, la Croazia è in semifinale», ha detto.

 

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