L’Uruguay mette a nudo le improvvise fragilità della Russia, cui strappa via il primo posto nel girone piazzandosi, però, nella parte del tabellone in cui potrebbe confluire la maggior parte delle big: tutto facile per la Celeste, che mette al sicuro i tre punti nel giro di poco più di mezz'ora. La punizione di Suarez, l’autogol di Cheryshev (su tiro di Laxalt), quindi l’espulsione di Smolnikov (doppio giallo): i padroni di casa si sono letteralmente sgonfiati dinnanzi al primo vero ostacolo dopo i comodi successi con Egitto e Arabia Saudita. Poi ci ha pensato Cavani al 90' a rendere ancora più pesante la sconfitta. Cherchesov, già privo dell’infortunato Dzagoev, ci ha messo del suo risparmiando il diffidato Golovin. Out anche Zhirkov. L’Uruguay ha messo subito in chiaro le proprie intenzioni: dopo il tentativo di Vecino, la punizione dal limite di Suarez buca Akinfeev sul suo palo. Poi la fortuna è alleata di Laxalt, il cui sinistro deviato imparabilmente da Cheryshev si trasforma nel 2-0 sudamericano. Con i padroni di casa tramortiti, Akinfeev murando Bentancur, poi Zobnin anticipa Cavani, poi le difficoltà della Russia che si trasformano in muro impossibile da superare al minuto 36': Smolnikov, già ammonito, ha buttato già Laxalt 'costringendò il senegalese Diedhiou a espellerlo. Ripresa con l’Uruguay in costante proiezione offensiva e Muslera sostanzialmente inoperoso: a caccia del gol, Cavani l’ha trovato al 90' sottomisura. Giù il sipario, 3-0: l’Uruguay affronterà sabato a Sochi la seconda del girone B, per la Russia appuntamento domenica pomeriggio a Mosca. Con un morale da ricostruire dopo le belle sensazioni delle prime due giornate. Nell’altra gara del girone A giocata a Volgograd, dove in palio c'era solo l’onore visto che entrambe le nazionali erano state già eliminate, l’Arabia Saudita batte 2-1 l’Egitto. Prima mezz'ora nel segno dei Faraoni, con Salah che sblocca la gara al 22': sul lancio di Said, l’attaccante del Liverpool brucia in velocità i due centrali sauditi e scavalca con un delizioso pallonetto Al Mosailem per il vantaggio egiziano. La squadra di Cuper, però, finisce la benzina e l’Arabia Saudita prende il controllo della partita, con la complicità anche dell’arbitro colombiano Roldan che nel finale di tempo fischia due rigori tutt'altro che netti, il primo per un mani di Abdel Shafi sul cross di Al Shahrani, il secondo a recupero inoltrato per una leggerissima trattenuta di Gabr su Al Muwallad. El Hadary, diventato oggi il giocatore più anziano a scendere in campo in un Mondiale dall’alto dei suoi 45 anni, 5 mesi e 10 giorni (battuto il primato di Mondragon, che nel 2014 aveva giocato a 43 anni e 3 giorni), entra ulteriormente nella storia deviando sulla traversa la conclusione dal dischetto dello stesso Al Muwallad anche se poi, sul secondo tentativo stavolta di Al Faraj, non può fare nulla con le due squadre che vanno al riposo sull'1-1. Nella ripresa ancora meglio la formazione saudita e come nella prima frazione il recupero è fatale ai Faraoni: dormita della difesa e Al Dawsari è libero di girarsi in area e concludere siglando il gol vittoria.