Due sms con contenuto sospetto inviati quattro giorni prima del match decisivo per la promozione. I mittenti sarebbero due giocatori del Parma, Fabio Ceravolo ed Emanuele Calaiò, e i destinatari i due colleghi in forza allo Spezia, Filippo De Col e Alberto Masi. Il tutto pochi giorni prima dell'incontro tra Spezia e Parma valido per la 42esima giornata del campionato di Serie B e terminato 2-0 per gli ospiti: in sostanza il match che ha sancito il ritorno in A dei ducali grazie al contemporaneo pareggio interno del Frosinone contro il Foggia. Presto per sapere quale sia l'effettiva portata della vicenda ma nel frattempo la procura della Federcalcio ha ascoltato De Col, Masi e due dirigenti dello Spezia, il team manager Leonar Pinto e l'amministratore delegato Luigi Micheli. Erano stati proprio i due calciatori a denunciare l'accaduto agli ispettori della Procura per evitare di incorrere nell'omessa denuncia. Negli sms incriminati ci sarebbero riferimenti ambigui alla prestazione dei difensori liguri, quasi un invito a non impegnarsi troppo in un incontro cruciale per le sorti del Parma e senza alcun valore di classifica per lo Spezia. L'inchiesta è ancora all'inizio della fase istruttoria, si attendono ulteriori sviluppi per capire se si possa effettivamente parlare di un tentativo di combine. Il Parma, tornato in A dopo tre anni, si era imposto al "Picco" con le reti proprio di Ceravolo e di Ciciretti. In mezzo un rigore sbagliato dall'ex Gilardino. L'interrogatorio dei due giocatori parmensi sarà decisivo per chiarire le motivazioni che hanno portato all'invio di quei messaggi in un momento così delicato. Da accertare anche l'eventuale coinvolgimento del club gialloblu, possibilità che al momento sembra esclusa. Non resta che attendere novità su un episodio che rischia di aprire scenari clamorosi e di mettere eventualmente a rischio la promozione dello stesso Parma.