In molti nell’atto conclusivo degli Internazionali Bnl d’Italia in scena domani, sperano di vedere lo stesso spettacolo offerto in semifinale al pubblico del Centrale del Foro Italico da Rafa Nadal e Novak Djokovic. Ma non sarà un’impresa facile: per crederlo basterebbe riavvolgere il nastro sul primo tiratissimo set nel 51/esimo 'clasico' tra i due, durato oltre un’ora con colpi a effetto e uno show di scambi che non si vedevano da tempo, non solo a Roma ma in tutto il circus. Un Djokovic così non si era mai visto dal suo ritorno dall’infortunio: qualche timore nel servizio in avvio e gli errori fatali nell’ultimo game di match, per il resto, una perfezione resa ancora più frizzante dalla capacità di Nadal di non mollare neanche un centimetro, punto su punto. A tratti frustrante, tanto che sul filo del rasoio, può dirsi un successo di testa più che di forza. A fine match lo stesso serbo riconoscerà: «Sono molto contento di essere tornato a giocare a questo livello, non ho visto grande differenza tra me e Rafa, l’unica è che lui ha giocato meglio i punti importanti». Con lo spagnolo che ha ribattuto: «Ho giocato contro uno dei migliori della storia del tennis. Quando gioca così devi dare il meglio per avere chance di vincere. È reduce da un lungo infortunio ma credo che potrà tornare presto ai suoi livelli di sempre». Per molti era una finale anticipata e la sfida di mezzogiorno non ha tradito le attese. Ha vinto il maiorchino, come da pronostico, ma la voglia e la tenacia di Nole di restare in partita fino all’ultimo non è passata inosservata, neanche al pubblico del Centrale che non ha fatto mancare una spinta in più al serbo. Il mancino spagnolo ha prevalso con il punteggio di 7-6(4) 6-3 e adesso punta dritto alla sua ottava vittoria in 10 finali a Roma. Un feeling particolare con la terra rossa del Foro Italico, che in caso di successo gli regalerebbe anche il gradino più alto del ranking Atp ai danni di Roger Federer: «Ma credetemi, per tanti motivi - obietta lo spagnolo a fine match - per me è più importante vincere a Roma, non tornare numero uno». Non lo fa dal 2013, quattro stagioni lunghissime, per un altro tennista che dal pubblico degli Internazionali è stato fin da subito 'adottato': «È importante per me fare bene qui a Roma - obietta Nadal - un torneo storico, per avere ancora più fiducia: certo, meglio numero 1 che numero 2». Lo spagnolo attende ora di conoscere lo sfidante di domani, che uscirà dalla sfida tra il campione uscente del Foro Italico Zverev e il croato Cilic. La giornata di domani si aprirà con una finale femminile remake della scorsa edizione: Simona Halep, che ha eliminato una stoica Sharapova in tre set (4-6 6-1 6-4), andrà a caccia della rivincita su Elina Svitolina. Quest’ultima invece punta al bis per avvicinarsi a una particolare promessa: «Se arrivo a vincere cinque volte qui a Roma mi faccio un tatuaggio».