E se ne va in uno strano, stranissimo pomeriggio di maggio romano una delle più grandi giocatrici della storia del nostro tennis. Roberta Vinci esce sconfitta al primo turno degli Internazionali Bnl d’Italia e dice così addio al tennis giocato. L’azzurra, che aveva annunciato la decisione di smettere dopo il torneo di Roma, è stata sconfitta in tre set dalla serba Aleksandra Krunic (numero 46 del ranking Wta) col punteggio di 2-6 6-0 6-3. Ma questa è soltanto cronaca, quella di oggi, che non conta praticamente niente, perchè Roberta in realtà aveva già staccato molto tempo fa. Il fisico non riusciva più a reggere ciò che la mente chiedeva, e anche la mente era lontana dalla concentrazione necessaria. Una giocatrice unica, Roberta, non solo nel panorama italiana ma in quello mondiale. In un panorama di picchiatrici, lei era una schermitrice. Il fioretto al posto delle bombe. E funzionava, eccome. Insieme a Flavia Pennetta, Francesca Schiavone e Sara Errani, è stata una delle magnifiche quattro di un epopea del tennis femminile tricolore che difficilmente potrà ripetersi, certamente non a breve. Dal 2006 al 2013 quattro Fed Cup vinte, in quella che era la nazionale più forte del mondo. In carriera oltre ai successi in Fed Cup, ha vinto dieci titoli Wta, l’ultimo a San Pietroburgo due anni fa, entrando anche nella top ten mondiale. Senza dimenticare forse la sua vittoria più bella e incredibile, quella contro Serena Williams a New York nel 2015, in semifinale, con l'americana lanciata verso il Grande Slam, e Roberta a stopparla. «Non ne potevo più, ora sono in vacanza. Sono stati anni splendidi, anche se ho perso sono contenta. Grazie per essere venuti tutti a sostenermi nonostante la sconfitta», ha detto la Vinci a fine partita.