Da Israele a Roma, da una città eterna all’altra, dopo avere attraversato l’Italia da sud a nord, e poi ancora da nord al centro, per 3.562,9 chilometri. Il tutto condensato in 21 tappe, fra venerdì (e non sabato, come da tradizione) 4 e domenica 27 maggio.
Il 101/o Giro d’Italia è una sintesi, ma in chiave ciclo-agonistica, di storia, religione, tradizioni, con il condimento di sudore e fatica, che riportano indietro nel tempo, facendo ripercorrere la storia dell’umanità.
Per questa edizione gli organizzatori hanno tirato fuori dal cilindro una partenza da Gerusalemme, la città che unisce idealmente occidente e oriente, divenuta nei secoli luogo di pellegrinaggio e preghiera per ebrei, cristiani e musulmani.
Per la 101/a edizione della corsa rosa è stato ideato un percorso che tocca 16 regioni (l'anno scorso furono 15) e coinvolge, ancora una volta, la Sicilia, con una tappa commemorativa della tragedia del Belice, a 50 anni dal terremoto che portò morte e distruzione in quella splendida valle.
Due crono individuali, delle quali una d’apertura, e ben otto arrivi in salita, fanno del Giro 2018 una corsa a tappe per scalatori. Il primo appello sull'Etna, giovedì 10 maggio, dove si concluderà la 6/a frazione. In uno scenario che rievoca il kolossal Guerre Stellari, già un anno fa teatro dell’arrivo della 4/a tappa, andrà in scena la prima prova senza appelli, da dentro o fuori.
Per la 12/a volta il Giro d’Italia partirà dall’estero, l'ultima era stata nel 2016, in Olanda, ma è la prima volta in assoluto nella storia del ciclismo che una delle tre grandi corse a tappe spicca il volo da un Paese non europeo.
Da Israele la corsa approderà in Sicilia l'8 maggio, per la 4/a tappa fra Catania a Caltagirone. Dalla provincia calatina, in uno spettacolo di colori e suggestioni, comincerà a risalire la Penisola, spostandosi ad Agrigento, poi nella Valle del Belice (in provincia di Trapani), con un arrivo il 9 maggio a Santa Ninfa, comune fra i più colpiti dalla tragedia del 1968.
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