AUSTIN. Nessuno prima di lui aveva conquistato sei pole di fila sullo stesso circuito. Marc Marquez, in Texas, aveva aggiunto un altro record al suo palmares, ma se una caduta a metà qualifiche non era riuscita a fermarlo, a farlo, strappandogli il primato, ci ha pensato la direzione corsa, punendo con una retrocessione di tre posti in griglia un disturbo nei confronti di Maverick Vinales.
Lo spagnolo della Yamaha stava facendo un giro velocissimo quando si è trovato davanti Marquez, che procedeva lentamente sulla traiettoria, non avendolo visto arrivare. La Yamaha si era lamentata e Marquez è stato messo sotto investigazione, apprendendo dopo due ore di essere stato retrocesso e di dover partire dal quarto posto, in seconda fila e a fianco di Valentino Rossi, mentre dalla pole partirà Vinales, con a fianco Andrea Iannone con la Sukuki e Johann Zarco sulla Yamaha.
L’iridato aveva messo in scena ad Austin un record in tre atti: un primo giro di 'assaggio', con un tempo che nessuno avrebbe comunque battuto, poi una scivolata rischiosa ma per sua fortuna senza conseguenze e infine il 'tempone', 2.03.658. Un crono di diversi decimi più basso rispetto a quelli di Vinales e Iannone (Suzuki), che si erano assicurati la prima fila. Il quarto atto non era previsto, ma renderà ancor più interessate la gara di domani, quando lo spagnolo resta comunque favorito.
Sono tanti a poter ambire al podio. Non solo Vinales e Iannone, ma anche Zarco, Rossi e Jorge Lorenzo (Ducati), che partiranno subito dietro. Il leader del Mondiale, Cal Crutchlow, era oggi meno a suo agio del solito in sella alla Honda e ha rimediato solo il settimo tempo. La pioggia ha un pò disturbato le ultime due sessioni di prove libere, dove Iannone si è messo in evidenza, ma su pista asciutta Marquez è tornato a dominare, mostrando che anche sul passo gara una marcia un più.
Il pasticcio con Vinales è un errore veniale rispetto a tanti altri commessi dal campione del mondo in carica. Rossi ha esordito con un buon giro, ma poi non è riuscito a tenere il passo dei migliori, finendo staccato di quasi sei decimi dal leader. Peggio è andata ad Andrea Dovizioso, solo ottavo a più di un secondo e due, mentre Danilo Petrucci, con la Ducati non ufficiale, è riuscito a stare nei dieci.
Marquez, sorridente e non apparso preoccupato per l'investigazione, si era detto più che contento del risultati, nonostante lo spavento per la caduta che poteva compromettere tutto, ed aveva chiesto scusa al connazionale per averlo frenato. Iannone, che cercava di mettersi in luce dopo due qualifiche deludenti nei primi Gp stagionali, ha guadagnato un’ottima prima fila e si è detto pronto a lottare per il podio perchè, anche a suo giudizio, per la vittoria ci sarà poco da fare. Bisognerà «partire subito a mille» ha detto Vinales, che avrà subito alle sue spalle un Rossi per niente disposto a perdere terreno.
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