BARCELLONA. Tre gol di scarto presi dalla Juve contro il Real Madrid, altrettanti per la Roma al Camp Nou. A Barcellona finisce 4-1 per i padroni di casa, Messi rimane a digiuno ma il passaggio alle semifinali di Champions è ipotecato lo stesso: per il Barça, a meno di miracoli color giallorosso fra sei giorni all’Olimpico, sarà la 12/a volta consecutiva fra le prime quattro d’Europa. Alla squadra di Di Francesco, che non meritava un simile passivo, costano cari alcuni errori che con avversari come i giocatori del Barcellona si pagano cari. E’ un risultato pesante che non rispecchia del tutto ciò che si è visto in campo, con gli ospiti puniti troppo pesantemente, oltre i loro demeriti. Ai blaugrana dà una mano anche la fortuna, visto che le prime due reti dei padroni di casa sono autogol di De Rossi e Manolas, e anche l’arbitro, che in avvio di partita non fischia un fallo da rigore netto commesso da Semedo ai danni di Dzeko. Se fosse stato dato la partita, come sottolineato 'a caldo'dallo stesso Dzeko, forse avrebbe avuto un andamento diverso, ma è inutile recriminare né invocare la Var, che anche nella prossima stagione in ambito Uefa non ci sarà. Il Barcellona e Messi (che oggi troppe volte si è intestardito nel dribbling) non sono stati irresistibili come in altre occasioni, e questo forse aumenta i rimpianti di una Roma che nel primo tempo ha giocato con ordine e personalità, senza mai smarrirsi e tenendo botta anche dopo la sfortunata autorete di De Rossi, che al 38' ha battuto Alisson nel tentativo di anticipare Messi. Ad aumentare i rimpianti in chiave romanista sono un altro possibile rigore negato al 40', dopo un intervento di Umtiti su Pellegrini, l’occasione fallita da Perotti dopo appena 24 secondi dall'inizio della ripresa e il miracoloso intervento di Ter Stegen su Defrel, con cui il portiere tedesco ha rimediato al proprio errore che aveva per messo ad El Shaarawy di sfoderare l’assist per il compagno. Va comunque ricordato che nella ripresa, in particolare dopo il terzo gol, di Piqué, il Barcellona si è sciolto e ha tenuto quasi sempre in mano il pallino del gioco, davanti agli oltre 90 mila del Camp Nou che hanno più volte urlato «Libertat» in sostegno ai movimenti indipendentisti della Catalogna e fatto piovere in campo al 20' una moltitudine di palloncini gialli che hanno costretto l’arbitro a fermare il gioco per un minuto. Quasi comica la seconda autorete di cui ha beneficiato il Barça, con Manolas che ha anticipato Umtiti sull'assist di Rakitic: la palla è finita sul palo, poi è rimbalzata sul greco ed è finita in porta. Il 3-0 è nato da una conclusione ravvicinata di Piqué dopo respinta di Alisson su tiro del 'Pistolerò Suarez, e in quel momento la Roma è stata sul punto di sbandare. Poi è stata brava a riprendersi, a tenere botta e a segnare con Dzeko (bella l'azione con cui Perotti lo ha servito), prima di subire il 4-1 per un mancato controllo di Gonalons che ha permesso a Suarez di tirare per il 4-1. Così ora fra sei giorni servirà un’autentica impresa, ma la verità è che al 90% fra una settimana il calcio italiano sparirà dalla massima competizione europea.