Giovedì 19 Dicembre 2024

Calcio a lutto: addio ad Azeglio Vicini il ct azzurro delle Notti Magiche

Azeglio Vicini

BRESCIA. A lutto il mondo del calcio. A Brescia è morto l'ex commissario tecnico della Nazionale Azeglio  Vicini. Avrebbe compiuto 85 anni a marzo. Si è spento ieri sera nella sua abitazione di Brescia, città di residenza da sempre e dove sono nati i suoi tre figli. Da tempo era malato. Una delle ultime uscite pubbliche è stata a marzo di un anno fa quando a Palazzo Loggia a Brescia presentò il suo libro "Azeglio Vicini. Una vita in azzurro" scritto con il figlio Gianluca e la moglie Ines. È stato il tecnico degli azzurri ai Mondiali di Italia 90 ed è rimasto ct fino al 1991 prima di lasciare la Nazionale ad Arrigo Sacchi. Nella competizione che lo vide guidare gli azzurri, l'Italia chiuse al terzo posto dopo aver perso la semifinale ai rigori contro l'Argentina. Nella finale per il terzo posto la nazionale vinse 2-1 contro l'Inghilterra con i gol di Roberto Baggio e di Totò Schillaci, poi capocannoniere. Vicini era nato a San Vittore di Cesena il 20 marzo del 1933, ma da oltre 50 anni viveva a Brescia. "Ho raggiunto un bel traguardo - disse, in occasione della festa per i suoi 80 anni - sono soddisfatto della mia vita, ho avuto momenti felici e altri meno, ho ricoperto incarichi importanti, comunque sia mi sono proprio divertito". Ebbe un solo grande rammarico, quel mondiale giocato in Italia nel 1990, perso in semifinale con l'Argentina ai rigori, dopo aver giocato bene per tutta la manifestazione: "Avremmo meritato di vincerlo, siamo stati sfortunati. Noi non perdemmo mai sul campo, sei vittorie e un pari, e arrivammo terzi, l'Argentina fu sconfitta due volte e andò in finale con la vincitrice Germania. Però in quelle notti conquistammo gli italiani, il loro affetto fu travolgente. Infatti quell'Italia-Argentina resta una delle partite più viste in tv di tutti i tempi". Da ct azzurro Vicini ha conquistato due terzi posti prestigiosi: nell'Europeo 88 e nel Mondiale 90. Il tecnico cesenate è stato sulla panchina della Nazionale per cinque anni e cinque giorni, dall'8 ottobre 1986 (esordio a Bologna: Italia-Grecia 2-0) con il bilancio di 54 partite, 32 vittorie, 15 pareggi e 7 sconfitte (76 gol fatti e 24 subiti). La carriera in azzurro finì il 15 ottobre 1991, con l'esonero dall'incarico tre giorni dopo Urss-Italia finita 0-0 e che costò alla nazionale italiana l'eliminazione dalle qualificazioni per l'Europeo 1992. A parte un periodo iniziale sulla panchina del Brescia, Vicini ha percorso tutta la sua carriera di allenatore nell'ambito azzurro, dove era entrato nel 1969 come responsabile della Under 23 e poi della Under 21. Alla guida degli azzurrini (debutto il 16.4.'69 a Udine: 1-0 sulla Romania) ha sfiorato il titolo Europeo nell'86 (sconfitto ai rigori dalla Spagna) e in 85 partite ha ottenuto 46 vittorie, 19 pareggi e 20 sconfitte.

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