MILANO Il mondiale senza Italia continua a destare sorprese e svolte storiche, anche nei diritti. Questa volta infatti tutte le 64 partite della Coppa del Mondo FIFA 2018 che si giocheranno in Russia saranno visibili sulle reti Mediaset. E’ la prima volta per la tv commerciale italiana, che oggi annuncia già che offrirà ai suoi telespettatori "gratuitamente e in esclusiva l’evento sportivo più importante del 2018». Oltre che in Italia, si sottolinea nella nota di Cologno Monzese, «Russia 2018» sarà visibile in diretta anche sulle reti spagnole del Gruppo Mediaset, primo e unico polo televisivo europeo di tv in chiaro. Ma ad entrare nei dettagli sarà domani Pier Silvio Berlusconi in persona, e sarà lui a spiegare dove andranno in onda le partite, anche se si parla già di Canale 5 e Italia Uno. Ma il punto su cui in molti gli faranno domande sarà ovviamente quello dei costi, sempre elevatissimi per questo tipo di eventi. Anche perchè è già partito il coro delle polemiche, interne ed esterne, contro la Rai rimasta al palo. Del resto era un abbandono annunciato in qualche modo dal direttore generale Mario Orfeo. Commentando il ritorno in Rai delle Olimpiadi invernali in Corea del 2018 che la Rai trasmetterà quindi dopo 8 anni di assenza - e la stesura dello schema negoziale per le Olimpiadi estive del 2020 in Giappone - aveva detto che si trattava di «eventi a cui il sevizio pubblico non può rinunciare perchè ci sono tanti atleti azzurri». «L'eliminazione dell’Italia oltre ad essere un dispiacere per noi tifosi, cambia la scelta sui diritti - aveva aggiunto Orfeo sempre in occasione della presentazione del 101/o Giro d’Italia - una scelta commerciale, non di servizio pubblico». Specificando che la Rai non avrebbe partecipato a nessuna asta folle. Quindi tutto ruoterebbe intorno alla questione del prezzo su cui si rincorrono i rumors con una forbice però piuttosto ampia che va dalle indiscrezioni di 78 milioni di euro alla stima di alcuni analisti finanziari decisamente più contenuta, sui 40-50. Ciò non basta a placare le proteste a partire da quelle interne nel servizio pubblico dove il Cdr di Raisport proclama lo stato di agitazione e minaccia lo sciopero. Per Usigrai e CdR Raisport l’assenza dei mondiali dalle reti Rai è «un fatto gravissimo e inaccettabile sia a livello di immagine (non era mai accaduto nella storia del servizio pubblico) e sia nei confronti di tutti i cittadini». «Il nostro è un Paese che vive di pallone - scrive su facebook il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi - l’attenzione sarà in ogni caso massima: davvero la Rai non è riuscita a mettere in campo un’offerta che permettesse di ripagare il costo della produzione e lasciasse al servizio pubblico un suo programma storico? Se ha trovato convenienza una tv commerciale come Mediaset, a maggior ragione avrebbe dovuto farlo la Rai. Invece ancora una volta è stata presa una decisione suicida, che aiuta la concorrenza. E ora molti cittadini si chiederanno: a che serve allora pagare il canone?». Ma mentre Sky rimane per scelta completamente fuori dal gioco dei mondiali puntando invece ai diritti della Formula Uno, la Rai da parte sua avrebbe concentrato tutta l’attenzione sulla Champions e la sua finestra free con la migliore gara del mercoledì visibile in chiaro e poi sempre una partita a settimana anche nella seconda fase, in tutto 15 gare fino alla finale di Kiev come non accadeva da sei anni.