Venerdì 15 Novembre 2024

L'affondo di Malagò: "Al posto di Tavecchio mi dimetterei"

ROMA. Rinnovare e rifondare il calcio italiano a partire dai suoi vertici, primo fra tutti il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, a cui è legata la scelta di Giampiero Ventura commissario tecnico della Nazionale italiana fuori dai Mondiali a 60 anni dall'ultima debacle. Non fa giri di parole il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che il giorno dopo la clamorosa mancata qualificazione degli azzurri a San Siro dà voce al pensiero del Bel Paese intero rifilando il benservito al n.1 della Federcalcio. "L'ho sentito al telefono - le parole espresse dal capo del Coni - gli ho chiesto che intenzioni avesse, e mi ha detto che domani ci sarà questa riunione in Figc. Come sapete è padrone di assumersi le responsabilità, ma se fossi in lui mi dimetterei". A volere subito una ristrutturazione fin dalle fondamenta del mondo del pallone è lo stesso ministro dello sport, Luca Lotti, secondo cui ''il calcio va rifondato del tutto. È il momento di prendere delle scelte che forse negli anni passati non si è avuto il coraggio di prendere. Questo mondo va fatto ripartire dai settori giovanili fino alla Serie A. Paradossalmente - aggiunge il ministro dello sport - la presentazione di quest'accordo (tra Atalanta e Credito sportivo per la ristrutturazione dello stadio Atleti Azzurri d'Italia di Bergamo, ndr) arriva proprio oggi. Ho detto che il calcio italiano è da rifondare ma c'è anche qualcosa di buono, come dimostrano squadre come l'Atalanta e l'Empoli con i loro vivai. La rinascita del nostro calcio parte anche dalle infrastrutture sportive e dagli stadi". A proposito di dimissioni dei vertici del calcio Lotti lascia il testimone ai diretti interessati: ''Spetta a loro decidere. Credo sia importante cogliere questo momento per mettere a posto tutto il calcio italiano, dai settori giovanili in poi''. Un cambiamento radicale che, già domani pomeriggio con una riunione nella sede della Figc in via Allegri a Roma, dovrebbe cominciare a prendere forma attraverso l'addio al Ct Giampiero Ventura: "Di fatto sembra che il suo contratto sarebbe stato rinnovato solo esclusivamente in caso di qualificazione dell'Italia al Mondiale - ricorda il numero uno del Coni Malagò - Siamo a fine novembre e presumo che questo contratto ci sia ancora per qualche mese, la sostanza quindi cambia poco. Di fatto Ventura non ha il rinnovo. Che si dimetta oggi, o fra un mese cambia poco. Mi sembra che su Ventura gli elementi sono acclarati''.

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