ROMA. Valentino Rossi ha ricevuto l'idoneità anche dal centro medico del circuito di Aragon. Il pilota della Yamaha potrà così prendere parte alle prime prove libere del Gp spagnolo di domani, a poco più di 20 giorni dall'incidente in Enduro che gli ha procurato la frattura della tibia e del perone della gamba destra.
Il 'dottore' torna in pista a tempo di record, appena 21 giorni dopo la frattura alla tibia e perone rimediata durante un allenamento su una moto enduro vicino a Urbino. Il via libera arrivato oggi dal centro medico del circuito di Aragon arriva dopo l'ok ricevuto dallo staff medico in Italia e, soprattutto, dopo i primi test - due giorni fa - sul circuito di Misano.
Adesso, il sogno di correre il Gp di Aragon domenica prossima è a un passo dal diventare realtà. Il banco di prova definitivo sarà comunque domani con le prime prove libere FP1.
Negli ultimi cinque anni è sempre stata una sinfonia spagnola: vittoria di Dani Pedrosa nel 2012, poi Marc Marquez, due volte Jorge Lorenzo e infine ancora Marquez nel 2016. Anche nel 2017 il Gp di Aragon, quintultimo appuntamento del Motomondiale, potrebbe avere un vincitore "di casa".
"Sono felice di provarci, devo capire che sensazioni avrò guidando una moto da Motogp. In generale mi sento piuttosto bene, non ho troppo dolore, e va ogni giorno meglio. Ho provato qualche giro a Misano, sicuramente riesco a guidare. Aspetto domani, vedrò se posso farlo a questo livello".
Così Valentino Rossi dopo il via libera dei medici a 20 giorni dall'incidente. "E' una gara molto importante in vista delle prossime tre, devo capire cosa accadrà alla gamba: spero sia bel tempo. Io pazzo perché torno così presto? Dipende dal tipo di frattura e poi sono stato fortunato ad avere un dottore bravissimo che mi ha operato - spiega Rossi -. All'inizio pensavo di rientrare a Motegi, ma poi ho visto che ogni giorno miglioravo e allora ho lavorato molto per avere un buon livello di energia. Non sentivo tanto dolore, e credo che sia importante tornare il prima possibile: quindi ci proverò".
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