ROMA. Da quasi numero 1.000 del mondo a regina di New York, ma a volte i sogni si avverano: è la favola che accompagna Sloane Stephens, che ha vinto gli Us Open femminili che si sono conclusi sul cemento di Flushing Meadows. La vittoria sulla rivale ma soprattutto amica Madison Keys, per 6-3 6-0 in un'ora e 1', passa in secondo piano se si pensa che la fresca vincitrice dell'ultimo Slam della stagione è stata ferma a lungo (praticamente un anno) per infortunio e conseguente operazione al piede sinistro a causa di una fascite plantare. La 24enne di Plantation, dopo essere scesa addirittura al 957mo posto del ranking, era rientrata a Wimbledon dove era uscita al 1/o turno ma aveva poi migliorato la classifica poco meno di due mesi fa, grazie alle due semifinali nei Premier 5 di Toronto (fermata dalla Halep) e Cincinnati (stoppata dalla Wozniacki) proprio nelle settimane precedenti gli Us Open. Per vincere il suo quinto titolo in carriera, il più prestigioso, Sloane ha messo in riga Vinci, Cibulkova, Barty, Goerges, Sevastova, Venus Williams e Keys. "Il 23 gennaio mi sono operata e se qualcuno mi avesse detto che di lì a sette mesi avrei vinto a New York lo avrei preso per matto - le sue parole di incredulità a fine match - Madison è la mia migliore amica nel circuito: è stato un momento speciale affrontarla in questa finale. Avrei voluto che la potessimo vincere tutte e due ma naturalmente non è possibile. Io la sosterrò sempre e so che lei farà altrettanto con me". E poi ha aggiunto: "Quando ero piccola mia madre mi portò in un circolo di tennis dove mi dissero che al massimo avrei potuto aspirare ad avere una borsa di studio per una università non certo di primo livello. Mia madre non si diede per vinta, e nemmeno io". "Sloane è una persona speciale" - ha detto la Keys con le lacrime agli occhi - non sono riuscita a giocare il mio miglior tennis ma sono felice per lei e se dovevo proprio perdere sono contenta che sia accaduto contro di lei".