ROMA. Napoli e Milan in scia di Juve e Inter, che ieri avevano fatto la voce grossa in trasferta, andando a vincere a suon di gol sui campi di Genoa (4-2) e Roma (3-1). La seconda giornata del massimo campionato si chiude con le big in testa, perché la squadra di Sarri e quella di Montella si sono imposte rispettivamente con Atalanta e Cagliari in casa, ma tra mille sofferenze. Il Napoli è stato a lungo sotto per il gol dopo un quarto d’ora di Cristante. Nella ripresa, però, ci hanno pensato Zielinski, il solito Mertens e Rog a ristabilire le gerarchie e a domare la 'bestia nerà bergamasca (nella passata stagione zero punti e zero gol fatti contro Gasperini).
Quanti tormenti anche per il Milan che Cutrone (sei partite, quattro gol) lancia verso una vittoria agevole e invece Joao Pedro firma il pari: ci vuole una magnifica punizione di Suso per riportare i rossoneri avanti. Per i sardi, due partite e due sconfitte: una partenza di fuoco.
Nella Lazio si sblocca Ciro Immobile e arriva la prima vittoria, sul campo del Chievo: a firmarla, però, ci pensa Milinkovic-Savic, dopo che Pucciarelli aveva firmato il pari. La Fiorentina aveva già intuito che sarebbe stata una stagione complicata e ne ha avuto conferma stasera, sul proprio terreno, dove è stata sconfitta dalla Samp, in gol con il due d’attacco formato da Caprari e Quagliarella. Inutile il gol di Badelj.
La Spal torna a vincere in serie A dopo 49 anni, battendo l'Udinese 3-2. Un match non senza sorprese, con i gol di Borriello e Lazzari che avevano fatto subito cullare il sogno del successo per la Spal. Ma i friulani non mollano e, prima con Nuytinck, poi con Théréau raggiungono i ferraresi. Il sale, però sta nella coda e Rizzo al 3' dei 7' di recupero concessi dall’arbitro firma il definitivo 3-2.
Nel pomeriggio il Torino aveva strapazzato il Sassuolo per 3-0 con un gol da cineteca di Belotti: spettacolare e acrobatica rovesciata su cross dalla destra di De Silvestri. Lasciarlo partire adesso diventa più difficile.
Caricamento commenti
Commenta la notizia