ROMA. Mauro Icardi si carica in spalla l'Inter e con una doppietta la porta vittoriosa fuori dalle porte dell'Olimpico, non succedeva dal 2008, mentre la Roma resta a guardare, troppo stanca e sfortunata per credere nell'1-3 finale.
Fino a quasi metà del secondo tempo, i giallorossi quasi dominano ma il solo gol di vantaggio segnato da Dzeko e i tre pali colpiti, non sono stati sufficienti a proteggerli quando le forze cominciano a mancare. Cosi', quello che sembrava un ritorno amaro per Luciano Spalletti e Walter Sabatini si è tramutato in un trionfo inatteso, che conferma l'Inter tra le prime della classifica e dà tempo al tecnico toscano per lavorare tranquillo, senza trovarsi tra le mani i 'soliti' nerazzurri da ottovolante.
Un pugno di mosche in mano per Eusebio Di Francesco e il di nuovo numeroso pubblico giallorosso, che pregustava la giusta punizione per Spalletti. Le temute lacune della difesa della Roma vengono fuori in tutta la loro gravità quando il centrocampo, a corto di fiato, non protegge più a dovere. L'ultima mezz'ora è una vera sofferenza. Uno stillicidio di gol (23' e 32' Icardi, 42' Vecino) su cui Fazio, Manolas e Juan Jesùs sono impotenti.
Candreva prima, Perisic poi danno la palla giusta al n.9, che non sbaglia. Vecino chiude i conti, ma a gara praticamente finita. La Roma, che senza i pali di Kolarov e Nainggolan nel primo tempo e di Perotti nella ripresa si poteva trovare sul 3 o 4 a zero, può solo recriminare per la sfortuna, ma Di Francesco dovrà lavorare bene e in fretta per riprendere in mano la situazione prima che l'ambiente si riscaldi.
Il tecnico ex Sassuolo schiera Juan Jesùs a destra, preferendo mantenere Manolas al centro insieme con Fazio, e Kolarov a sinistra. Tutti confermati a centrocampo e in attacco, con Dzeko al centro affiancato da Defrel e Perotti. Spalletti davanti alla difesa a 4 piazza Vecino e Gagliardini e un po' più avanzati Candreva, Borja Valero e Perisic dietro a Icardi. L'Inter parte aggressiva e compatta, lasciando poco tempo alla Roma per ragionare.
Due buone occasioni per i nerazzurri, con una combinazione Candreva-D'Ambrosio chiusa malamente e una palla buona per Icardi che spreca da due passi, ma a gioco fermo. In pochi minuti tutto cambia. La Roma trova improvvise accelerazioni e al 14', Kolarov coglie il primo palo. Nemmeno il tempo di recriminare e i giallorossi sono avanti. Nainggolan, in netta crescita, pesca Dzeko in area, il bosniaco stoppa di petto e di destro batte Handanovic.
L'Inter fatica, si perde, la Roma stringe le linee e i nerazzurri non trovano sbocchi, patendo intanto molto le incursioni di Perotti sulla sinistra, mentre Dzeko preoccupa Miranda e Skriniar più di Defrel e molto più di quanto faccia Icardi nell'area opposta. Perisic non punge sul teoricamente sofferente Juan Jesus e la Roma controlla senza rischiare. Al 39' altro brivido per Handanovic, salvato ancora una volta da palo su un bolide di Nainggolan.
Un dominio. Spalletti allora inserisce Joao Mario per un deludente Gagliardini e poco dopo Dalbert per Nagatomo, postando Borja Valero davanti alla difesa. La Roma è più stanca e un po' arretra, soffre i nuovi entrati, ma trova anche il terzo palo della partita con Perotti, ribadendo ai punti una superiorità che poco dopo crolla miseramente. Dopo il pari di Icardi, El Shaarawy da poco entrato per Defrel sfiora il 2-1 ma Dalbert salva in rovesciata. E' l'ultimo sprazzo romanista, poi quasi solo Inter. La vendetta di Spalletti.
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