ROMA. Il dado e' tratto. Neymar non ha resistito alle lusinghe arabe e diventa protagonista dell'affare più grosso del mondo del pallone. Il club dell'emiro del Qatar Al-Thani, dopo aver provato invano l'anno scorso a raggiungere Ronaldo, ha puntato tutto sul campione brasiliano del Barca convincendolo con un progetto faraonico, guadagni finora impensabili, per un affare da oltre 500 mln che ha superato l'ostilità del club blaugrana: pagando la clausola mostruosa di 222 milioni i padroni del Psg bypassano i catalani, si fanno beffe del fairplay finanziario della Uefa, assumono di fatto Neymar come testimonial dei mondiali che il Qatar organizzerà nel 2020 quando l'asso brasiliano avrà 30 anni e sarà al culmine della carriera.
Una rappresentazione sfacciata di potenza finanziaria che dimostra come siano i padroni del vapore arabi a dettare le regole: il club che aveva speso di più nella rovente estate 2017 era stato infatti il Manchester City di Mansur, capace di investire oltre 200 milioni per acquisti interessanti, ma a prezzi già apparsi fuori mercato: 60 e 50 mln per gli esterni difensivi Walker e Mendy, 40 per il portiere Ederson, 30 per il centrocampista Danilo e 50 per l'esterno offensivo Bernardo Silva. Ma l'affare Neymar ridimensiona anche gli eclatanti esborsi di 85 e 80 mln per i due attaccanti Lukaku e Morata conclusi dal Manchester United e il Chelsea, finora 'record stagionale'.
Solo l'anno scorso era stato accolto con molte perplessità il trasferimento di Pogba all'United per 120 mln di euro, somma che aveva stracciato il precedente di Ronaldo prima e di Bale poi al Real Madrid. E le perplessita' hanno trovato conferma nel fatto che l'ex juventino ha pagato la sovraesposizione mediatica con un'annata positiva ma non straordinaria. Ora cambiano pero' le prospettive e questa accelerazione provocherà un effetto domino capace di drogare il mercato con un'impennata nella valutazione dei giocatori che sarà probabilmente responsabile di altri sconquassi.
I club medi saranno spazzati via dalle trattative più importanti e la fase terminale del mercato amplierà il divario tra i club milionari e tutti gli altri. E' prevedibile intanto una reazione a catena: il Barcellona reinvestirà il gruzzolo-Neymar avendo solo l'imbarazzo della scelta. Dopo avere subito il no del Psg per Verratti, il club blaugrana tornerà alla carica per il regista azzurro e proseguirà la trattativa col Liverpool per raggiungere l'ex interista Coutinho. Solo che adesso e' possibile che invece degli 80-90 mln che erano oggetto dell'affare, gli inglesi ne pretenderanno una decina di più.
Ma gli scenari non si limitano a questi: verrà nuovamente tentata la Juve per Dybala con un'offerta di almeno 120 milioni con ingaggio principesco al giocatore. Inoltre i blaugrana si rivolgeranno anche a un altro argentino illustre, sponsorizzato da Leo Messi, Angel Di Maria che, dopo tanto peregrinare (Benfica, Real, United e Psg), potrebbe trovare una collocazione assai gradita. Solo che, non essendoci una clausola rescissoria, ci vorrebbe un accordo tra i due club che sono ai ferri corti dopo lo 'scippo' di Neymar.
Un'altra alternativa per i blaugrana potrebbe essere Kylian Dembele' del Dortmund, un nome che per i buongustai del Nou Camp presenta pero' meno appeal. Molto più gradita, un'altra soluzione francese, Antoine Griezmann dell'Atletico Madrid, campione giovane e collaudato che sarebbe accolto con grande entusiasmo. Di fronte a questi scenari dirompenti inoltre e' difficile pensare che il Real Madrid resti a guardare: da parecchio punta a fari spenti la rivelazione dell'ultima stagione. Il diciottenne Mbappe' del Monaco e' infatti nel mirino di Zidane che pensa a rimodernare il tridente lasciando partire Bale, reduce da un'annata poco competitiva. Il gallese potrebbe finire all'United per una novantina di milioni e il Real potrebbe presentare ai Monaco l'offerta indecente, di cui si parla da tempo, di 180 milioni. Nell'anno dei portenti del mercato sarebbe il colpo pirotecnico finale.
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