BUDAPEST. Doppietta Una doppietta targata Ferrari doveva essere e una doppietta è arrivata. Nell’ultimo Gran Premio di Formula 1 in Ungheria, prima della pausa estiva, a disegnare la festa sul circuito di Budapest è il Rosso della scuderia di Maranello che porta in trionfo Sebastian Vettel, primo, e Kimi Raikkonen, secondo, davanti agli occhi del presidente Sergio Marchionne. Bravo il tedesco a gestire al meglio un fastidioso problema al volante e bravissimo il finlandese a coprire le spalle del compagno dall’assalto della Mercedes di Lewis Hamilton che non è riuscito a sfruttare la terza posizione regalatagli a metà gara da Valtteri Bottas per ordine del team. Terzo gradino del podio restituito al 'legittimo proprietariò proprio sul traguardo mandando su tutte le furie il team principal della Stella d’Argento Toto Wolff che, come mostrato dalle immagini tv, non l’ha presa per niente bene con un Niki Lauda sornione alle spalle sorpreso dalla reazione di stizza del boss teutonico.
Undicesima corsa della stagione che come era nelle attese e per quanto visto nelle qualifiche sorride alla Ferrari, ma solo alla bandiera a scacchi, quando i dubbi nelle menti dei ferraristi lasciati dal volante storto di Vettel sono svaniti di colpo dando vita ad un entusiasmo irrefrenabile. Festeggiamenti scanditi dalle ormai consuete parole in italiano via radio del pilota tedesco nel momento della vittoria: «Grazie ragazzi. Grande vittoria, grande Ferrari!». Un trionfo rosso arrivato grazie e soprattutto al sacrificio di Raikkonen che ha difeso con il coltello tra i denti la sua posizione e quella del compagno, sbarrando la strada ad un arrembante Hamilton per ben trenta giri. Il tutto in una gara cominciata con una partenza controllata da parte delle Rosse che hanno difeso bene la prima fila e con l’entrata immediata della safety-car, per cinque giri, a causa del testa coda della Red Bull di Daniel Ricciardo tamponata dalla monoposto del giovanissimo compagno di squadra Max Verstappen. L’ennesima manovra a rischio del terribile olandese che stavolta ha fatto fuori subito l’australiano che una volta detto addio alla corsa dopo un promettente week-end non si è certo nascosto dietro le parole promettendo una bella strigliata al compagno: «Sono un pò più arrabbiato perché a buttarmi fuori è stato il mio compagno di squadra. Oggi si è dimostrato molto giovane dopo la gara gli voglio parlare, sono molto arrabbiato».
Un azzardo che non ha portato lontano Verstappen penalizzato con uno stop di 10' secondi ai box e finito non oltre la quinta posizione senza mai dare l'impressione di poter dare fastidio a Mercedes e Ferrari. Rosse e Stelle d’Argento uniche protagoniste all’Hungaroring dove non si sono visti sorpassi veri e propri ma la tensione è stata alta fino alla fine a causa dei problemi di Vettel che nonostante lo sterzo malfunzionante è riuscito a cavalcare la sua SF70H tenendola al comando dalla pole position fino al traguardo. Tutto anche per merito del gioco di squadra riuscito alla Rossa, con Raikkonen a mettere in cassaforte un altro anno in Ferrari (a Monza potrebbe arrivare la conferma) e di quello fallito della Mercedes, con Bottas più vicino al rinnovo dopo l''inchinò a Hamilton uscito dall’Hungaroring con qualche punto in meno ma con qualche estimatore in più. Vacanze con brutti pensieri invece per Wolff, mentre Vettel potrà sorridere insieme alla sua famiglia sperando di vedere una Rossa da prima fila anche in circuiti velocissimi come Spa e Monza.
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