ROMA. Ci sono storie che possono essere scritte mille volte, ma per un finale così serviva solo un capolavoro. Federica Pellegrini nella leggenda adesso è entrata davvero, lo ha fatto schiaffeggiando l'acqua di Budapest come solo i grandissimi possono: a 29 anni esce dalla piscina ungherese con un oro mondiale che va oltre e stordisce anche lei. Per la terza volta è regina iridata di quei 200 stile di cui resta anche la primatista mondiale, vincendo una gara in cui voleva il podio ma certo non pensava di battere la locomotiva Katie Ledecky. E invece l'americana campionessa olimpica finisce battuta, sotto i mulinelli dell'acqua sollevata dall'azzurra protagonista di una rimonta stellare nell'ultima vasca. Braccia e cuore oltre ogni limite, e quando l'1'54"73 la riporta ancora una volta sul tetto del mondo la gioia è senza fine. La Ledecky è dietro, lei abituata a dare mezza vasca a tutte, deve accontentarsi dell'argento e pure condiviso in 1'55''18 con l'australiana Emma Mckeon. Un'impresa, l'ennesimo 'up' di una carriera che non ha mai smesso di emozionare. E anche nel giorno che la consacra "la più grande di sempre" per usare le parole del presidente del Coni, Giovanni Malagò, l'annuncio-choc è di nuovo dietro l'angolo. "Ora sono in pace con me stessa, questo è il mio ultimo 200 stile" dice nella girandola di emozioni del dopo gara. Che passa sul podio, con l'inno cantato e accompagnato col pubblico al battito delle mani. E poi i sorrisi, l'abbraccio con Malagò che la premia e l'abbraccia, cambiando last minute il protocollo. Non solo Federica Pellegrini. A Budapest l'Italia del nuoto vive una delle sue giornate più esaltanti, perché dopo la trionfale impresa della fuoriclasse azzurra nei 200 sl, arriva la doppia medaglia degli 800 stile libero uomini. A vincere è colui che forse non ti aspetti, Gabriele Detti, al quale comunque questa gara si adattava meglio, mentre Gregorio Paltrinieri si prende il bronzo e fa sapere di esser soddisfatto così. In ogni caso non appare esagerato definire quella di oggi l'apoteosi della spedizione targata Fin. Il livornese Detti, allenato dallo zio Stefano Morini, vince il primo titolo iridato della carriera in una gara in cui, tenendo subito un ritmo alto, sgretola la resistenza dei rivali, e in particolare del favorito, il cinese Sun Yang, praticamente imbattibile in volata e quindi da staccare con il ripetersi delle vasche, proprio come riesce ai due azzurri amici-rivali. Così dopo i due bronzi dei Giochi di Rio (400 sl e 1500 sl) e di domenica scorsa nei 400 sl, Detti si consacra come una delle stelle internazionali delle piscine, e su una distanza che sarà olimpica a Tokyo 2020. Già ai 200 metri era il toscano Detti a transitare al comando, poi rimaneva sempre in terza posizione, fino al momento in cui faceva partire, dalla corsia n. 7, la progressione vincente, per neutralizzare la quale nulla potevano fare il sorprendente polacco Wojciech Wojdak (poi argento) e Paltrinieri, in testa fino ai 600 metri. Ecco quindi che Detti vince il suo primo titolo mondiale e stabilisce il record europeo con 7'40"77, migliorandosi di quasi nove secondi rispetto alla batteria di martedi (7'49"67), mentre Paltrineri conquista la medaglia di bronzo con 7'42"44. Il precedente record d'Europa era proprio di 'Greg' con 7'40"81 che gli valse l'argento al mondiale di Kazan il 5 agosto 2015, nel giorno del compleanno di Federica Pellegrini.