LONDRA. Dopo un «party degno di una rock star» con cui ha festeggiato l’ottavo trionfo a Wimbledon, Roger Federer ha già fissato il prossimo traguardo: tornare al numero uno del ranking mondiale. «Penso che sia una corsa a due, tra me e Rafa (Nadal, ndr), ma spero tanto di vincerla io perché tornare al vertice significherebbe tantissimo per me», ha confessato il campione di Basilea, all’indomani della conquista del suo Slam n.19. Tutti i media del mondo hanno celebrato l'ultima impresa di questo campione intramontabile, capace sulla soglia dei 36 anni di centrare due Major in sei mesi. Festeggiati con qualche bicchiere di troppo. «Mi gira ancora la testa - ha ammesso Federer durante la conferenza stampa di chiusura dei Championships edizione 131 -. Credo di aver bevuto decisamente troppi drink. Dopo la festa ufficiale, con 30 o 40 amici siamo andati in un bar e ci siamo divertiti. Sono andato a letto alle cinque, e non stavo affatto bene. Ma è stato un momento speciale, festeggiare lontano dagli occhi del mondo». Con la vittoria su Marion Cilic, lo svizzero ha stabile il nuovo record di vittorie sulla sacra erba londinese, superando il precedente primato (sette) detenuto da William Renshaw e Pete Sampras. «Ma Pete resterà sempre un mio eroe. Quando l’ho battuto qui nel 2001 non avrei mai pensato di superarlo. Wimbledon è stato sempre gentile con me, un torneo speciale». Grazie all’ennesima impresa Federer si è definitivamente conquistato un posto nel pantheon dei più grandi sportivi di tutti i tempi. «Mi sono ispirato ai più grandi, come Usain Bolt, Michael Jordan, LeBron James, Valentino Rossi o Michael Schumacher. Quando ero giovane non capivo come riuscissero a restare ai più alti livelli per così a lungo. La chiave è l'allenamento, ogni giorno, sempre. Fortunatamente anche io ad un certo punto l’ho capito. E’ importante essere circondati da persone che sanno ispirarti, ho imparato il massimo da queste leggende sportive».