CHAMBERY. La temutissima 9/a tappa del 104/o Tour de France di ciclismo non ha fornito indicazioni sul nome del possibile candidato alla maglia gialla di Parigi, ma ha partorito i nomi di chi il 23 prossimo - salvo clamorosi rovesci - il podio lo vedrà da lontano. I nomi sono pesanti e si aggiungono a quello dello spagnolo Alejandro Valverde, che si è fermato su una curva nella cronometro d’apertura, a Duesseldorf, ritirandosi: il primo ad alzare bandiera bianca, in questa giornata da tutto o niente è stato il gallese Geraint Thomas, vicecapitano del Team Sky e, fino a stamattina, vicecapoclassifica alle spalle di Chris Froome. Caduto come al Giro d’Italia, questa volta si è rotto pure una clavicola. A seguire si è arreso il tasmaniano Richie Porte, volato in discesa, dopo avere perso il controllo della bici ed essere finito fuori strada, prima di carambolare sull'asfalto e travolgere il malcapitato Daniel Martin, trovatosi nel posto sbagliato al momento sbagliato. Nel frattempo, la grande selezione sulle prime rampe della salita verso il Mont du Chat, l’ultimo Gran premio della montagna dei sette di oggi, aveva tagliato fuori dai giochi sia Alberto Contador sia il colombiano Nairo Quintana, appesantiti e non in grado di rimanere con gli altri big. Altro che doppietta Giro-Tour, il 'Kondor' delle Ande rischia concretamente di restare con il solo secondo posto nella corsa rosa in tasca. Oggi si è presentato sul traguardo a 1'15» dal vincitore di tappa, il connazionale Rigoberto Uran Uran che ha fulminato al fotofinish Warren Barguil (nuova maglia a pois di miglior scalatore), speranza del ciclismo francese. Contador, 'Pistolerò ormai dalle polveri bagnate, è arrivato invece a 4'19». Dunque, conti alla mano, Quintana nella generale adesso accusa un ritardo di 2'13», lo spagnolo è sprofondato a 5'15». Sono bastati nove giorni per emettere i primi verdetti, a uno dei Tour de France più duri che la storia ricordi, ma anche per confermare che Froome quest’anno deve fare i conti con qualche nuovo rivale. Il principale, in questo momento, è proprio Fabio Aru che, fra i big, è stato il primo oggi a scattare in salita, proprio mentre il leader degli 'Skymen' alzava la mano e chiamava l’ammiraglia per un problema meccanico. Lo scattino del sardo non è andato giù al keniano bianco con passaporto inglese, che poi gli ha rifilato una spallata, mandandolo quasi fuori dalla carreggiata. Sicuramente non si può dire che Froome sia maglia gialla di simpatia, sebbene il gesto di Aru sia da rivedere, né un campione di stile. Non è una novità. La classifica generale si è allungata, con Aru a soli 18» e il francese Romain Bardet a 51». Jakob Fuglsang, oggi scattato improvvisamente e poi chissà perché, visto che il compagno dell’Astana era impegnato in una battaglia senza esclusione di colpi, insegue a 1'37». Dopo il giorno di riposo di domani, il primo, si ricomincerà a salire solo giovedì, sui Pirenei, che Aru ha già domato nella Vuelta. E se fosse un presagio?