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In Austria sfida sul filo di lana: vince Bottas, Vettel è secondo e resta leader

VIENNA. Un giro, solo un giro in più e il gp d’Austria, a Zeltweg, nona prova del Mondiale di F1, avrebbe avuto un altro esito: è la convinzione di Sebastian Vettel, secondo. Ma siccome la storia non si fa con i sè, alla fine ha vinto con merito il 28enne finlandese della Mercedes, Valtteri Bottas, lasciando a mezzo secondo di distanza, quasi una beffa, il ferrarista Sebastian Vettel, che comunque allunga nella classifica mondiale e può essere contento lo stesso. Terzo Daniel Ricciardo, l’australiano della Red Bull, quindi Lewis Hamilton su Mercedes e poi la seconda Ferrari di Kimi Raikkonen, oggi in ombra. Di fatto, ora la corsa al Mondiale piloti non è più solo a due, anche Bottas si mette in corsa.

A fine gara il rammarico di Vettel, protagonista di un entusiasmante inseguimento del rivale finlandese, al quale ha rosicchiato metro su metro, giro dopo giro, con le gomme che andavano sempre più logorandosi. «Come mi sento? Come uno che è arrivato a mezzo secondo dal vincitore», ha detto dal podio il tedesco, scherzando ma non troppo.

La vittoria di Bottas è stata conquistata alla partenza, il pilota Mercedes è scattato in coincidenza con lo spegnimento dei semafori di via, è sembrato un missile, per i giudici di gara tutto regolare. «La partenza più bella della mia vita» ha detto l'interessato, forse un azzardo andato bene, forse solo fortuna. Da quel momento Bottas si è impossessato della prima posizione e non l’ha più ceduta. Dietro c'è stata bagarre soprattutto in occasione dei cambi gomme, a metà gara, ma Bottas è sempre stato in testa e ha dovuto solo tenere duro sul ritorno veemente di Vettel che nell’ultimo giro avrebbe potuto cercare il sorpasso della vita, ma si è trovato davanti il doppiaggio di Perez e ha perso frazioni di secondo preziose.

Il gp è stato entusiasmante anche se avaro di sorpassi. Ce ne sono stati pochissimi, nessuno dei quali determinante. Il duello per la prima posizione fra Bottas e Vettel, e quello per la terza fra Ricciardo e Hamilton sono stati come l’inseguimento del gatto con il topo e hanno tenuto banco per tutta la seconda parte di gara, con i secondi che si avvicinavano sempre più ai battistrada, ma mai abbastanza per passarli. Alla fine chi stava davanti ha mantenuto la posizione.

Il britannico, che aveva fatto il terzo tempo in qualifica, ma è partito in ottava posizione per una penalità, ha fatto un gara molto aggressiva, come al solito, stressando vettura e gomme, e alla fine è riuscito a risalire la china e limitare i danni in chiave di mondiale. Col risultato di oggi Vettel allunga a 171 punti, Hamilton segue a 151, terzo a sorpresa Bottas con 136. Il finlandese ha vinto oggi la seconda gara della carriera, si ritrova terzo nella classifica iridata e non nasconde le sue ambizioni: «Ho un buon bottino di punti, c'è la lotta per il titolo, non siano ancora nemmeno a metà stagione, io ci credo, il team crede in me». Parole impegnative che in casa Mercedes potrebbero creare qualche problema.

Giornata da dimenticare per Fernando Alonso e Max Verstappen, il vecchio campione iridato e la giovanissima promessa della F1, sono venuti a contatto nella mischia dopo il via, danni alle vetture, pezzi volati sulla pista, e si sono ritirati. La delusione di Verstappen (Red Bull) è stata mitigata dal bel terzo posto del brillante compagno di squadra Ricciardo. Per Alonso con la sua McLaren è il quinto ritiro stagionale su nove gare, troppo anche per uno paziente come lui.

Archiviata la gara di Zeltweg, appuntamento domenica prossima a Silverstone con il gp d’Inghilterra, decima prova del mondiale.

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