ROMA. Il doping è sempre follia, è illecito, estremo, ma ci sono alcuni casi in cui travalica anche questi concetti, fino a poter essere definito «crimine contro l'umanità». L’ultima frontiera è la positività di un ciclista quattordicenne ad un potente anabolizzante, il mesterolone: e stavolta si tocca davvero il fondo, perché a finire nel tunnel delle sostanze vietate per alterare le prestazioni sportivo è un atleta poco più che bambino. Il velo su questo caso choc lo ha alzato un test di Nado Italia, effettuato in occasione di una gara regionale di ciclismo. Il baby corridore, siciliano, è stato subito sospeso dal tribunale nazionale antidoping del Coni, su proposta della Procura. e ora rischia 4 anni di stop
Una vicenda estrema, drammatica per l’età del protagonista, che allunga drammaticamente una casistica infinita. «Ricorrere al doping nello sport è già qualcosa che ha a che fare con il crimine; in un caso come questo, siamo di fronte ad un crimine contro l’umanità», commenta Carlo Tranquilli, medico sportivo esperto in materia di lotta al doping. «È follia. Qui siamo ben oltre il delitto ordinario. Una cosa fuori da ogni logica, che è in ogni caso perversa già di suo. Il quadro si fa davvero inquietante. Ormai anche a livello giovanile il doping è così fortemente radicalizzato. Ebbene, ciò vuol dire che quei bambini hanno intorno delle vere e proprie organizzazioni criminali».
E negli estremi di questa follia la casistica riporta anche di anziani che hanno fatto ricorso a prodotti dopanti. Negli Usa, quattro anni fa, un sollevatore di pesi di 80 anni fu sospeso perché, durante i Campionati Panamericani Master, le analisi rilevarono tracce di steroidi. Il pesista stava cercando di stabilire un nuovo record mondiale, e forse lo aveva ottenuto. Il più 'vecchiò in Italia a essere stato trovato positivo è un altro campione master di salto in lungo e triplo, che lo scorso anno a 79 anni è stato sospeso perché trovato con livelli eccessivi di testosterone e Dhea.
E’ ancora un italiano a poter vantare il maggior numero di positività in un solo test: poco più di un anno fa, un rugbista dell’Amatori Catania, Davide Vasta, era risultato positivo a ben 11 sostanze proibite: testosterone, boldenone, metabolita, drostanolone, mesterolone, metandienone, metasterone, metildienolone, stenbolone metabolita, clomifene metabolita, 19-noretiocolanolone, 19-norandrosterone. Il giocatore si disse poi pentito per l’errore.
Dall’infinito dossier del doping d’Oltrecortina, fece scalpore la denuncia delle ginnaste sovietiche indotte a concepire un figlio e poi ad abortire, per produrre ormoni maschili che incrementassero le loro prestazioni sportive. Alcune potevano avere rapporti con il fidanzato. Le più piccole, 15enni, dovettero concepire bambini con i loro allenatori e poi interrompere la gravidanza.
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