MILANO. Gianluigi Donnarumma ha rifiutato il rinnovo di contratto con il Milan, che ora rischia di doverlo svendere in estate per non perderlo a parametro zero fra un anno. La trattativa lunga mesi si è conclusa con un incontro lampo fra l'ad e il ds rossoneri, Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli, e i due cugini Raiola, Vincenzo che ha scoperto il portiere e Mino che ne cura gli interessi.
Questa volta non si è discusso di cifre: il giocatore, attraverso il suo agente, ha declinato il prolungamento del contratto fino al 2022 da 5 milioni di euro a stagione bonus inclusi. Una decisione che dall'esterno può apparire choccante, ma sancisce una rottura che evidentemente si era sostanzialmente già consumata.
Fassone si è presentato subito in sala stampa, in diretta Facebook, proprio mentre Donnarumma, dopo aver firmato parecchi autografi, iniziava l'allenamento nel ritiro dell'Under 21 con cui domenica debutterà all'Europeo.
"Raiola mi ha comunicato la decisione del giocatore di non rinnovare il contratto con il Milan. E' una decisione definitiva, presa dal giocatore - ha detto Fassone -. Il giocatore ha fatto valutazioni non solo economiche ma anche tecniche e personali, ha preferito non accettare e comunicarci che non intenderà rinnovare il contratto concludendo la sua permanenza al Milan al 30 giugno 2018. Una decisione che in parte ci amareggia, ma il Milan va avanti".
Rossonero dal 2013, "un predestinato" per Mihajlovic che lo ha lanciato due anni fa, beniamino dei tifosi per tante parate e i baci alla maglia, ma anche il meno pagato fra i titolari dei top club italiani, Donnarumma non ha gradito come il club ha gestito mediaticamente la trattativa né tantomeno l'ultimatum fissato a questa settimana (il Milan voleva arrivare a luglio senza un portiere in scadenza).
Lo ha consigliato e sostenuto Raiola, che in questi mesi ha avanzato dubbi sui progetti cinesi, ha atteso la mossa del Milan, un paio di settimane fa ha ricevuto a Montecarlo Mirabelli ("l'offerta è stata anche più importante di quella comparsa dai media", ha assicurato Fassone), ha chiesto una clausola rescissoria non troppo alta (50 milioni) e infine si è presentato a Casa Milan con il 'no grazie' definitivo. Fassone e Mirabelli ora cercano un nuovo portiere titolare: Sirigu, Neto, Reina e Perin fra le idee.
A quanto filtra, Li Yonghong non vuole vendere Donnarumma, al momento non valuterà eventuali offerte (finora non ne risultano). La Juventus ha pensato a lui per il post-Buffon, ma soprattutto il Real Madrid ha messo nel mirino il ragazzo per il 2018 e ora potrebbe accelerare offrendo al portiere 6 milioni più bonus e facendo leva sulla necessità rossonera di evitare lo scippo a parametro zero. La svolta ha smosso anche il Paris Saint Germain.
Dal 5 luglio Donnarumma sarà a disposizione di Montella e non è da escludere una stagione in tribuna. Eventualità non drammatica per chi ha davanti una ventina d'anni di carriera, anche considerando che al Mondiale 2018 il portiere della Nazionale sarà ancora Buffon.
Intanto l'ennesimo braccio di ferro vinto da Raiola ha due risvolti immediati. Sui social il giocatore incassa più che altro critiche dai tifosi. D'altro canto, il suo 'gran rifiuto' rischia di offuscare i quattro colpi di mercato con cui la nuova proprietà cinese del Milan in queste settimane ha mostrato ambizioni e possibilità finanziarie dopo il tribolato closing. Ora non si possono escludere conseguenze sugli altri rossoneri della scuderia di Raiola, Abate e Bonaventura.
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