UDINE. "La priorità è vincere. E' la chiave per far sì che il 2 settembre si guardi la partita". L'Italia è arrivata a Udine per l'ultimo appuntamento ufficiale della stagione, la sfida di stasera con il Liechtenstein che gli azzurri devono vincere e, possibilmente, con più di 8 gol di scarto per riportare in pari i conti con la Spagna, prossima avversaria della sfida clou di settembre. Per il ct azzurro Gian Piero Ventura, però, parlare di goleada "mi sembra una parola fuori luogo". "Purtroppo gli 8 gol della Spagna danno una visione alterata della situazione perché il Liechtenstein non è il Brasile ma a parte una partita a settembre, quando tradizionalmente soffre tutti gli anni, nessuno ha fatto goleade contro di loro. E tre giorni fa è andata a pareggiare in Finlandia quindi è una squadra che merita tutto il rispetto", ha chiarito nella conferenza stampa pre-match. "Sarei contento di riuscire a vincere la partita, come e quanto lo vedremo", ha rimarcato il concetto. "Abbiamo due obiettivi: vincere la partita e fare un passo avanti sul piano delle nostre conoscenze. Se facciamo le cose bene creeremo più situazioni". "Se l'Italia andrà al Mondiale sarà una delle sorprese; continuando con questo lavoro sarà una delle favorite degli Europei successivi". Sorprese, invece, non se le aspetta dalla Macedonia perché "credo che la Spagna sia nettamente più forte". L'Italia, una squadra che dopo questi 9 mesi definirebbe "vogliosa di crescere, di diventare, di essere", giocherà quasi sicuramente con il 4-2-4. "Buffon in porta e altri 10", ha affermato senza dare grosse anticipazioni di formazione, confermando però l'impiego di Pellegrini. Uno dei centrocampisti che lo lascia tranquillo anche per il futuro della mediana azzurra. "Non mi preoccupo in generale e non in particolare in questo senso - ha replicato a chi gli chiedeva se il centrocampo sia il reparto che ancora ha bisogno di una quadratura del cerchio -. Abbiamo fuori Parolo, Verratti. Ma basti pensare che abbiamo giocatori come Verratti, Pellegrini, Gagliardini, questo è già futuro. Continuo a ripetere che in questi 10 mesi è stato costruito qualcosa di importante". Al suo fianco anche Gigi Buffon con "l'entusiasmo che deve accompagnare un giocatore in una partita della Nazionale valevole per la qualificazione", in vista della gara del 2 settembre prossimo. "Se già l'Italia si fermasse per guardarci sarebbe un segnale di vicinanza dei nostri tifosi, onda lunga di un percorso partito 3 anni fa. La difficoltà di ogni stagione è entrare mentalmente in empatia con gli eventi e le partite importanti. E' l'unica cosa che mi fa un po' paura. Con i ritiri estivi troveremo modo di metterci in condizione".