MONTECARLO. Il fine settimana perfetto della Ferrari si completa a Montecarlo con una doppietta che «entrerà nella storia», sottolinea il presidente, Sergio Marchionne. Sebastian Vettel trionfa davanti a Kimi Raikkonen, allunga in vetta al mondiale mentre la scuderia prende la leaderhip tra i costruttori.
Un successo totale delle Rosse a Montecarlo mancava dal 2001, quando Michael Schumacher arrivò davanti a Barrichello, mentre dal 2010 non si vedevano due Ferrari prime al traguardo. L’onda rossa sugli spalti ha trascinato il team fin da giovedì, quando le Ferrari hanno fatto capire di avere tutto per puntare in alto: potenza, agilità ed equilibrio. Dopo le qualifiche di ieri, con Raikkonen pole-man e Vettel secondo, il leit motiv della domenica era chiaro: Ferrari in fuga, gli altri a inseguire. Le trappole e le insidie del circuito più complicato del Mondiale non hanno tradito e dai 78 giri è uscito vincitore Vettel, un martello nei momenti decisivi per superare il compagno nel gioco dei pit stop.
Enorme la gioia del tedesco e dei tifosi, altrettanto grande la delusione di Raikkonen, che sulla qualifica record di ieri pensava di poter costruire qualcosa di più importante di un secondo posto. Tutto è andato bene per lui in partenza, con Vettel altrettanto rapido ma non abbastanza per sorpassarlo, mentre alle loro spalle tenevano la posizione la Mercedes di Valtteri Bottas e le Red Bull di Max Verstappen e Daniel Ricciardo. Nessuna sorpresa fino a metà gara, quando Raikkonen è entrato ai box per l’unico pit stop. Vettel ha spinto al massimo per un paio di giri ed è riuscito a guadagnare quanto basta per rientrare in testa dopo aver montato le supersoft. Altrettanto abile, ma anche un pò fortunato, Daniel Ricciardo, che si è trovato terzo alle spalle dei due ferraristi. Nella seconda parte di gara, Vettel ha tenuto giù e Raikkonen è apparso passivo ma non tanto da farsi insidiare dall’australiano.
La sorte che tanto conta tra i muretti del Principato ha cercato di metterci lo zampino al 60/o giro, quando Jenson Button - sostituto per un giorno di Fernando Alonso al volante della McLaren - ha speronato la Sauber di Pascal Wehrlein. L'auto del tedesco si è impennata appoggiandosi poi in verticale, con due ruote a terra e due in aria, sul guard-rail prima dell’ingresso nel tunnel. Inevitabile l’ingresso della safety car, che ha accorpato il gruppo di testa. Al 67/ giro, giù a tutta per gli ultimi dieci giri ma con il grande rischio delle gomme fredde. Vettel è riuscito a tenere tutti a distanza fino al traguardo e anche Raikkonen ha difeso la seconda piazza da un arrembante Ricciardo, salito meritatamente sul podio. Un urlo di gioia del pubblico ha accompagnato il passaggio sotto la bandiera a scacchi del tedesco, sommerso dai suoi meccanici all’arrivo ai box.
La vittoria porta Vettel a 129 punti in classifica, 25 in più rispetto al grande avversario Lewis Hamilton. Partito 13/o dopo le deludenti qualifiche di ieri, l’inglese è riuscito a risalire solo fino al settimo posto. Davanti a lui, anche Carlos Sainz, sesto con l’ottima Toro Rosso, Verstappen quinto con la Red Bull e Bottas, quarto con l’altra Mercedes. «E' incredibile - ha commentato Vettel dopo la premiazione -. E’ stata una gara davvero tirata. Speravo di fare una partenza migliore, ma prima del pit stop ho sfruttato la 'finestra' per passare davanti. Un gran lavoro del team, per la Ferrari è un grande weekend». «Oggi è stata una gara davvero emozionante dove si è vista la vera Scuderia», ha chiosato Marchionne. Finalmente questa monoposto regala ai nostri tifosi le soddisfazioni che meritano». Complimenti al team sono arrivati via twitter anche dal premier Paolo Gentiloni ("Orgoglio italiano #forzaFerrari") e dal ministro dello Sport, Luca Lotti.
La Ferrari è tornata e con un Vettel così entusiasta il sogno mondiale si può davvero avverare.
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