BERGAMO. Il Giro dei belli regala un altro volto da copertina, non nuovo ma ugualmente fresco, sorridente e soprattutto vincente. Come Tom Dumoulin, sempre in maglia rosa, anche lui viene dal Benelux: ha il faccino pulito di Bob Jungels, maglia rosa sull'Etna e protagonista oggi a Bergamo di una volata lunga, irresistibile, che ha messo in fila il gruppetto di una decina di corridori, fra i quali la stessa maglia rosa. Il leader del 100/o Giro d’Italia ha ceduto qualche secondo (per via dell’abbuono) a Quintana e Pinot. Non a Nibali. Italiani per la 15/a tappa di seguito a mani vuote, ma comunque vivi, pronti a dare battaglia e a lanciare segnali positivi. In una tappa disputata nella terra di Felice Gimondi, sul palco assieme al vincitore, non sono mancati i colpi di scena. Nel bene e nel male, il ciclismo ha mostrato il proprio volto: corridori finiti a terra, rivali che si fermano ad aspettarli, altri che provano a vincere, altri ancora che cercano di limitare i danni. Dopo le cosiddette prove tecniche di fuga, in quattro sembrano puntare più di altri alla vittoria: sono i francesi Pierre Rolland e Rudy Molard, lo spagnolo Luis Leòn Sanchez, l’irlandese Philip Deignan, il sudafricano Jacques Janse Van Rensburg. Nella marcia di avvicinamento a Bergamo, a -35 km dall’arrivo, è Quintana a rischiare l’osso del collo: il colombiano, nella discesa di Miragolo San Salvatore, ingannato da una traiettoria sbagliata disegnata da un compagno della Movistar, finisce rovinosamente a terra e rischia di andare a sbattere contro il guard-rail, sulla sinistra della carreggiata. Il protagonista dell’ascesa sul Blockhaus, però, si rialza, cambia bici - successivamente la ricambierà - ma riparte. La maglia rosa Tom Dumoulin, appresa a notizia via radio della caduta di Quintana, rivale numero uno nella corsa per la conquista del Giro, si rende protagonista di un gesto politicamente molto corretto e ordina alla propria squadra - la Sunweb - di rallentare, per agevolare il rientro di Quintana. Passano 25 chilometri e a finire a terra è Tanel Kangert, settimo in classifica generale, capitano in pectore dell’Astana. L'estone non vede un paletto dello spartitraffico e si ribalta, compiendo un volo spettacolare. Un salto mortale che fa temere il peggio e invece l’estone se la 'cavà con una frattura scomposta del gomito sinistro. Per l’Astana, dopo il forfait di Aru e la tragedia di Scarponi, continua la maledizione del Giro. Esauriti i brividi da cadute, cominciano quelli legati alla classifica: i cinque fuggitivi vengono ripresi ai -4 km e cominciano gli scatti, con i gregari di Nibali, Pellizotti e Visconti molto attivi in testa alla corsa, poi parte lo stesso messinese che, in discesa va via forte e crea un piccolo vuoto alle proprie spalle. Mancano 3 chilometri e viene ripreso, poi si forma un gruppetto di una decina di corridori - fra i quali la maglia rosa Dumoulin, Quintana e Pinot - che vengono battuti allo sprint da Jungels, maglia rosa senza vittoria e da oggi volto-copertina del Giro 100, con un sorriso da pubblicità per dentifrici. A rovinargli il sorriso ci sarà la tappa di dopodomani, da Rovetta a Bormio, con il Mortirolo e la doppia scalata dello Stelvio. Martedì, dopo il giorno di riposo, ci sarà poco spazio per i sorrisi. E non solo per il suo.