ROMA. La vecchia guardia contro il nuovo che avanza, il veterano opposto al giovane di belle speranze. Saranno Novak Djokovic e Alexander Zverev a contendersi il successo degli Internazionali Bnl d’Italia. Dieci anni di differenza, ma la stessa voglia di affermarsi sul rosso del Foro Italico. Nole per il 'pokerissimò a Roma che certificherebbe il ritorno in forma giusto in tempo per il Roland Garros, Alex per il primo grande sigillo in carriera. Il serbo non ha faticato per raggiungere la sua ottava finale, liquidando prima in mattinata in appena mezzora l’argentino Del Potro nel recupero del quarto sospeso ieri a causa della pioggia, e poi ripetendosi in serata su Dominic Thiem, incapace quest’ultimo di replicare la prestazione super offerta contro Nadal. Anzi, il 23enne austriaco non è proprio riuscito a entrare in partita, venendo fischiato dal pubblico dopo il ko per 6-1 6-0 rimediato in meno di un’ora. Per un giovane che rimanda il salto di qualità, eccone però un altro che avanza. Dall’altra parte del tabellone, infatti, il protagonista di giornata è Alexander Zverev, che a soli 20 anni accede alla sua prima finale in un 'Masters 1000' dopo aver sconfitto lo statunitense John Isner: «Grandioso, sono felice del modo in cui sto giocando anche se devo ancora migliorare. Ma non sono sorpreso dai miei risultati, 'sorpresò è un termine sbagliato. Ho lavorato tanto e bene, quindi non sono nervoso. Mi sono preparato nel modo migliore: se vinco è fantastico, se invece l’avversario gioca meglio e tu non hai fatto niente di stupido la notte prima, o in allenamento, dando comunque il massimo, c'è poco da innervosirsi». Parole da giocatore già maturo nonostante la giovane età. Rispettoso dei campioni di oggi ("Penso che i 'Big 4' stiano ancora dominando il tennis», si dice sicuro), ma consapevole di essere di diritto tra i protagonisti del tennis che verrà: «Purtroppo per gli amanti del tennis - osserva il tedesco - non potranno giocare in eterno, per questo stanno facendo bene quelli dell’Atp a promuovere ragazzi giovani con le finali NextGen». Nel tabellone femminile, a contendersi lo scettro lasciato vacante da Serena Williams, saranno (con inizio alle 13) l'ucraina Elina Svitolina e la romena Simona Halep. Brava e fortunata la prima, che dopo appena 22 minuti di gioco ha beneficiato del ritiro di Garbine Muguruza sul 4-1, alla Halep sono serviti invece 77 minuti per superare Kiki Bertens con un 7-5 6-1. E se per la Svitolina si tratta della quarta finale stagionale dopo Taipei, Dubai e Istanbul (tutte vinte), la Halep viene dalla finale vinta Madrid e si propone come vera favorita sulla terra battuta, dove quest’anno si è arresa solo a Laura Siegemund a Stoccarda. Le due non si affrontano dal 2013 con la Halep che si impose con un doppio 6-1.