MILANO. Anche l’Uci aveva storto la bocca, ma è stata la reazione compatta dei corridori, univoci sui social a criticare l’idea, a stoppare l’appena annunciata novità dell’edizione del Centenario del Giro d’Italia, la classifica, e relativi premi, al miglior discesista. Gli organizzatori della Corsa Rosa, a due giorni dal via da Alghero, hanno annunciato il ritiro dell’iniziativa, che prevedeva una nuova classifica riservata al corridore più veloce in dieci tratti di discesa scelti dalla giuria. Un premio in denaro sarebbe stato elargito al migliore di ogni tappa e ai tre corridori complessivamente più veloci, ma questo non è bastato a convincere i corridori, pronti a esprimere la loro contrarietà e a indurre la direzione del Giro a fare marcia indietro pur difendendo l’idea di fondo.
«Lo spirito dell’iniziativa era quello di dare evidenza alla componente agonistica senza mettere in discussione la sicurezza degli atleti, che resta la priorità del Giro - recita la nota di rinuncia -. Riteniamo giusto ascoltare le critiche e modificare un’iniziativa che rischia, evidentemente, di dare un messaggio diverso da quello desiderato».
Tra i critici, anche il vicepresidente dell’Uci, il belga Tom Van Damme, che ha bollato l'idea come inaccettabile e fatto muovere la federazione per indurre gli organizzatori a cambiare idea. «Non c'era nessuno stimolo e nessuna voglia di istigare al rischio - chiarisce il direttore del Giro, Mario Vegni -. La volontà del Giro è quella di garantire al massimo la sicurezza e se anche un corridore non si sente garantito al 100% questo per noi diventa prioritario. E' stata mal interpretata la nostra voglia di aprirci alla tecnologia e alle richieste degli appassionati». Niente classifiche, quindi, anche se Vegni annuncia che saranno comunque registrati i tempi nei tratti selezionati.
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