LONDRA. E' difficile poter gareggiare ad alto livello e ottenere grandi risultati essendo in stato interessante. E' quanto sostengono alcuni scienziati interpellati dalla Bbc dopo la notizia - confermata dalla stessa interessata - della gravidanza di Serena Williams che nel gennaio scorso aveva vinto gli Australian Open di tennis battendo in finale la sorella Venus. La campionessa statunitense ha ammesso di essere di 20 settimane di gravidanza quindi al momento del successo a Melbourne era già incinta di un paio di mesi. E' "sorprendente" il fatto che Serena a essere competitiva nella fase iniziale della sua gravidanza, spiega Markos Klonazis, ricercatore della Sheffield Hallam University: "non è facile per ogni donna ad adattarsi ai cambiamenti nel suo corpo: la sua sfida più grande al quinto mese di gravidanza è l'adattamento al sistema cardiovascolare. Molte donne sentono come se non potessero respirare mentre il loro battito cardiaco aumenta, per non parlare del ricorrente senso di nausea". "Durante le prime settimane di gravidanza - fa sapere un esponente del reale collegio di ostetricia - gli ormoni migliorano le prestazioni sportive in maniera considerevole mentre la naturale produzione di steroidi aumenta leggermente". Serena Williams, alla quale sono giunti gli auguri di tanti colleghi e ex come Andy Roddick, Chris Evert e Caroline Wozniacki, non è la prima atleta di alto livello ad aver gareggiato mentre era in dolce attesa. La Bbc cita tra le altre anche la nuotatrice statunitense Dana Vollmer, che ha gareggiato la scorsa settimana nei 50 sl al sesto mese di gravidanza e l'ex maratoneta britannica, detentrice del record del mondo Paula Radcliffe che ha ammesso: 'appena ho saputo di essere incinta, tutte le mie priorità sono cambiate e mi sono concentrata sul bambino".