MIAMI. Fabio Fognini entra a gamba tesa nei quarti del 'Miami Open' sbarazzandosi in due set (6-0, 6-4) dello statunitense Donald Young, numero 51 del ranking. Sessantacinque minuti per superare il 27enne mancino di Chicago che si era aggiudicato i due precedenti confronti diretti, lo scorso anno a Nizza e nel 2012 a Vienna. Per il ligure è la terza presenza tra i migliori otto in un '1000' dopo Montecarlo 2013 e Cincinnati 2014. Nei quarti affronterà il giapponese Kei Nishikori (testa di serie n.2 del torneo), che ha sconfitto l'argentino Federico Delbonis: 6-3, 4-6, 6-3. Sul cemento del Tennis Center di Crandon Park (Florida) che ospita il secondo Atp Masters del 2017, un Fognini in grande spolvero ha sfoggiato un tennis quasi perfetto, dominando dall’inizio alla fine l’avversario, tranne un breve passaggio a vuoto all’inizio della seconda frazione (due doppi falli nel secondo gioco). Primo set archiviato in appena 22 minuti, senza lasciare a Young nemmeno una palla break. All’inizio del secondo la timida reazione dello statunitense, complice un lieve calo di tensione da parte dell’azzurro. Si è procurato due palle-break che però Fognini ha annullato. Nel quinto gioco Young ha salvato una prima palla-break con un ace, ma sulla seconda Fognini gli ha strappato nuovamente la battuta. Quindi ha controllato fino al nono game, quando ha chiuso l’incontro in bellezza con un rovescio lungo linea atterrato proprio all’incrocio. A Miami Fognini ha messo già in fila Harrison, Sousa, Chardy e Young sfoderando tutto il suo tennis talentuoso, sorretto - e questo non sempre gli riesce - da una grande concentrazione. Il miglior risultato in un torneo di questa categoria il ligure lo ha ottenuto a Montecarlo, dove nel 2013 ha sconfitto Seppi, Ramos-Vinolas, Berdych e Gasquet prima di cedere in semifinale a Djokovic.