ROMA. Da quasi un secondo di distacco dalla Mercedes nel Gp d'Australia 2016 al trionfo meritato della Ferrari di Sebastian Vettel all'Albert Park di Melbourne.
Sembra passata una eternità, ma in realtà sono trascorsi solo 12 mesi in cui la scuderia di Maranello, per ridurre il gap con i campioni degli ultimi tre anni del Circus, ha cambiato uomini, filosofia e approfittato delle nuove regole che hanno portato in pista gomme extralarge e aerodinamica spinta in nome dello spettacolo e di maggiori sorpassi che in realtà non si sono visti e che probabilmente non si vedranno.
La guida tecnica della Rossa è passata dall'inglese James Allison finito a lavorare con i rivali di Stoccarda all'italianissimo ingegnere cresciuto in casa Mattia Binotto, contornatosi di giovani abituati a darci dentro con il lavoro al solo scopo di raggiungere il massimo risultato. Una strada quella del Made in Italy imboccata dal Cavallino Rampante e cavalcata dal presidente della Ferrari Sergio Marchionne evidenziata dall'ex direttore sportivo di Maranello Cesare Fiorio: ''Si diceva che senza tecnici inglesi non si andava da nessuna parte e invece la Ferrari con una squadra di giovani ingegneri è stata la scelta vincente di Marchionne. Ma ora - aggiunge l'ex ds della Rossa - viene il difficile: con le nuove regole bisognerà lavorare tanto, da qui in poi bisognerà guadagnare un decimo a Gran Premio, due secondi in tutto sino alla fine della stagione. Se la Ferrari farò questo resterà competitiva, se non lo farà resterà dove era prima. Ci vorrà un grande impegno nell'area dell'aerodinamica, ma anche per motore, sospensioni e via dicendo''.
Ma intanto a Melbourne la Rossa guidata da Vettel a suon di giri veloci ha fatto vedere anche prima del sorpasso al pit-stop ha fatto vedere di che pasta è fatta dando la sensazione di essere in gara superiore alla Mercedes soprattutto nella capacità di sfruttare le performance delle nuove gomme più larghe e quindi più veloci. ''I tecnici Ferrari - aggiunge Fiorio - hanno lavorato molto bene e si sono messi nelle condizioni di poter approfittare di ogni minimo errore della Mercedes sfruttando al meglio le nuove gomme''.
E proprio dall'esigenza di riuscire a ottimizzare l'utilizzo degli pneumatici più grandi e sfruttare nuove e più estreme soluzioni aerodinamiche, come la pinna sul dorso della monoposto, è nata la nuova Ferrari SF70H che come spiega Fiorio potrà far sognare davvero i tifosi in rosso a patto che si spinga a tutta forza sulla strada dello sviluppo. E già nel Gran Premio di Cina a Shanghai sarà importante vedere la controprova della Ferrari alle prese con un circuito tradizionale con lunghi rettilinei e curve veloci molto diverso da quello stretto e tortuoso di Melbourne.
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