La Ferrari si scopre all’altezza della Mercedes, almeno in qualifica. Questo hanno detto le qualifiche di Melbourne, la prima vera prova dopo i test di Barcellona. La pole è andata ancora una volta a Lewis Hamilton ma questa volta dietro la Mercedes c’è la Rossa di Vettel. Il tedesco si è piazzato a poco più di due decimi dall’inglese mostrando un passo ottimo. La Ferrari è apparsa molto guidabile, a differenza di vetture più accreditate dal punto di vista aerodinamico come le Red Bull.
Cosa vuol dire tutto ciò in ottica gara? La Mercedes normalmente ha in prova un vantaggio che si riduce alla domenica ma questa volta va considerato un altro fattore: quest’anno ci saranno meno pit stop che in passato perché le gomme Pirelli sono più resistenti. Dunque chi riesce a consumarle di meno ha un enorme vantaggio, soprattutto nella prima parte di gara. Riuscire ad andare forte più a lungo possibile spostando in avanti il primo (e probabilmente unico pit stop di questo Gran Premio) sarà decisivo. E in questo la Mercedes ha mostrato di avere qualcosa in più della Ferrari. Le gomme ultrasoft, quelle che monteranno in partenza, durano di più sulla Mercedes. Vettel dovrà quindi a tutti i costi tentare il sorpasso alla prima curva. Altrimenti la garà sarà in salita.
La seconda fila ripropone una Mercedes davanti, quella di Bottas, e una Ferrari dietro, quella di Raikkonen. Bottas è finito a quasi tre decimi da Hamilton, un segnale sui rapporti di forza nel team. Mentre Raikkonen ha preso poco più di 8 decimi mostrando ancora una volta qualche pecca in qualifica: il finlandese ha comunque un passo gara decisamente migliore e può ambire a scavalcare Bottas.
Dietro ci sono distacchi abissali. E inattesi. Max Verstappen ha preso un secondo e 3 decimi da Hamilton. La Red Bull non è mai apparsa in palla: probabilmente il motore Renault sta girando a regimi più bassi per privilegiare l’affidabilità a scapito della prestazione. Ma le difficoltà della casa austriaca sono evidenti se guarda a Daniel Ricciardo, fra i favoriti della vigilia, finito fuori strada nel giro decisivo: partirà decimo, sempre che non debba sostituire il cambio (ipotesi che le relegherebbe in quindicesima posizione per via della penalità obbligatoria).
Completano la top teen Grosjean sulla Haas a un secondo e otto decimi, il rinato Felipe Massa sulla Williams staccato di 2 secondi e due decimi, le due Toro Rosso di Carlo Sainz e Daniil Kvyat a due secondi e tre decimi dal polene. La Toro Rossso è tuttavia la sorpresa insieme alla Haas: si sono messi dietro squadroni come Force India (Perez è solo undicesimo) e Renault (Hulkenberg dodicesimo).
Poco da dire sulla McLaren: Alonso ci ha messo tanto di suo e si è piazzato tredicesimo. Ma i problemi del motore Honda restano evidenti e lo spagnolo non è ottimista per la gara: “Nei test non siamo mai riusciti a percorrere più di 11 giri senza rompere il motore…”.
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