ROMA. C'è una Roma 'malata' anche in Europa: dopo Lazio e Napoli, i giallorossi incassano la terza sconfitta di fila anche a Lione, andata dell'ottavo di finale di Europa League e anche stavolta la sconfitta (4-2) è pesante quanto i ko in Coppa Italia e campionato e rischia di mandare in soffitta anzitempo la stagione. Eppure i giallorossi avevano fatto ben sperare per un tempo, visto che erano andati negli spogliatoi avanti 2-1 dopo aver brillantemente recuperato dall'iniziale svantaggio (8') di Diakhaby. Contro la squadra che ha fatto patire anche la Juve in Champions, al 'Parc Ol' è andata in onda una partita a tratti spettacolare, in un tourbillon di emozioni, sorpassi e ribaltoni che certamente non ha fatto annoiare nessuno. Ma che sicuramente avrà fatto arrabbiare e non poco Spalletti che ha visto la solita squadra double-face: brillante e spietata per un tempo, crollata, stanca e sulle gambe nella ripresa. Un risultato soprattutto che non fa ben sperare, considerando che solo fra sette giorni la Roma dovrà trovare quelle energie, mentali, fisiche e nervose che stasera hanno fatto splash. Spalletti dopo la debacle col Napoli torna all'antico 3-4-2-1, il modulo che finora gli ha garantito più solidità difensiva. Oltre ai 'soliti noti', spazio a Alisson tra i pali (l'unico a salvarsi) e a Juan Jesus in difesa al posto dello squalificato Rudiger. Per il resto spazio a tutti i titolari, con De Rossi preferito a Paredes in mediana. Sull'altra sponda Genesio non si scosta dal solito 4-3-3 con Golanons e Tolisso a presidiare il centrocampo e il tridente composto dai 'piccoletti' Ghezzal, Lacazette e Valbuena a cercare di pungere. La Roma parte bene, tiene il boccino, ha anche subito un buona occasione con Salah ma alla prima palla buona (8') Diakhaby sfrutta al meglio una punizione dalla sinistra per correggere in rete una 'spizzata' di testa di Rafael. La Roma potrebbe andare in bambola (al 12' rischia davvero grosso su Valbuena murato sul più bello) ma è solo una piccola sbandata perchè al 20 sfrutta al meglio uno scivolone di Diakhaby che lascia campo libero a Salah che tutto solo non ha difficoltà a battere Lopes. Il gol ha il merito di far uscir fuori la personalità e la fisicità della Roma che sembra avere il comando del gioco e al 30' raccoglie i frutti del suo predominio con Fazio che insacca di testa un bello spiovente di De Rossi: 2-1 e partita capovolta. Sembra filare tutto liscio ma la Roma di questo periodo è una squadra imprevedibile: in peggio. I giallorossi se ne accorgono a inizio ripresa che comincia nel peggiore dei modi, col gol-pareggio di Tolisso (47') che manda in tilt i romanisti e lascia campo aperte alle micidiali verticalizzazioni dei terribili 'piccoletti' francesi. La mossa vincente il tecnico franvese l'azzecca mandando in campo Fekir che con una serpentina si beve mezza difesa e buca l'incolpevole Alisson. Che si traveste da salvatore della patria, evitando almeno tre gol fatti, del velenosissimo franco-algerino, di Valbuene e di Lacazette (forse il migliore in campo) che al 47' mette il sigillo con una bomba dal limite dell'area all'incrocio dei pali. Fra sette giorni però ci sarà bisogno di un'altra Roma se vorrà fare strada in Europa, anche se la terza sconfitta di fila non è davvero un bel passaporto.