MESSINA. Una cosa ce l’hanno in comune: la soddisfazione per aver giocato un match intenso e aver combattuto fino alla fine. Il risultato, però, cambia lo stato d’animo di Messina e Catania. Lucarelli è più amareggiato che soddisfatto, perché quando si perde un derby così è difficile digerirlo.
«E’ stata una partita rocambolesca - spiega - per settanta minuti siamo stati padroni del campo, potevamo segnare più volte il 2-0 e poi anche il 2-1 e invece abbiamo preso gol e perso. Il calcio è questo, mica lo scopriamo oggi, però il rammarico è tanto». Eppure il suo Messina se l’è giocata ad armi pari. «Abbiamo tenuto bene il campo, a tratti abbiamo anche dominato. Purtroppo è andata come è andata».
Decisive anche le espulsioni: quella di Gil Drausio aveva cambiato il match la prima volta, quella di Da Silva lo ha cambiato la seconda. «E’ vero, però anche in superiorità numerica siamo stati condizionati dal campo. Non si riusciva a giocare, eravamo costretti a lanciare e l’uomo in più non abbiamo potuto sfruttarlo bene. Su Da Silva mi prendo un po’ di colpe. Al momento del cambio non ho considerato che era già ammonito e ho tolto Mancini lasciandolo in campo».
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