ROMA. Il Milan vince in casa del Sassuolo tra le polemiche confezionando il regalo d’addio a Berlusconi dopo 31 anni di una gestione indimenticabile e tiene viva la sua corsa europea. Massimo risultato col minimo sforzo per la Lazio che si prepara al derby di Coppa Italia regolando l’Udinese con un rigore di Immobile in una giornata imperniata sul posticipo Inter-Roma che chiuderà un turno che ha visto ieri il 30/o successo casalingo di fila della Juve e la clamorosa sconfitta interna del Napoli di fronte a un’Atalanta ormai a tre punti dalla zona Champions. Si infiamma quindi la corsa per l’Europa mentre il pari del Palermo e le sconfitte di Crotone e Pescara sembrano chiudere ogni speranza di salvezza per le ultime tre. Mandorlini trova un punto all’esordio col Genoa acciuffando nel recupero un Bologna in dieci.
La Lazio forse pensa un pò troppo al derby di mercoledì e affronta un pò contratta l’Udinese che si difende bene e contiene le scorribande di Keita e Anderson. Poi nella ripresa Inzaghi inserisce Milinkovic Savic e la squadra accelera, ma trova il vantaggio solo su un rigore concesso per un mani di Adnan su cui i friulani protestano molto. Immobile trasforma il penalty con un gran tiro per il suo 14/o gol in campionato, poi con mestiere la squadra controlla la gara restando a un punto dall’Atalanta.
Emozioni e polemiche al Maipei stadium: il Sassuolo vuole un rigore su Berardi e lo ottiene subito dopo su Duncan, ma Berardi si fa ipnotizzare dal neo-maggiorenne Donnarumma e calcia fuori. Poi Bertolacci viene steso da Aquilani e Bacca trasforma il rigore scivolando e colpendo il pallone con entrambi i piedi e una traiettoria che inganna Consigli. Protesta furibonde, ma invano, del Sassuolo. Non sbaglia poi l’arbitro ad annullare un gol di testa di Bacca in fuorigioco. Il Sassuolo avrebbe tempo per recuperare ma si innervosisce e attacca con poca lucidità. La difesa milanista contiene e nel finale gli ospiti sfiorano il raddoppio con Zapata.
Nell’anticipo dell’ora di pranzo si mangia ancora le mani il Palermo che conduce le danze contro una Samp un pò compassata. Passano i siciliani con un rigore di Nestorovski che poi spreca malamente l’occasione del raddoppio. E proprio alla fine Quagliarella trova il pari che annulla le speranze di rivalsa del Palermo che, in caso di vittoria, si sarebbe portato a -5 dall’Empoli. Ma è un turno che che dà risposte negative anche alle altre pericolanti. Dopo la cinquina sul Genoa Zeman capisce che il Pescara non si è trasformato per incanto. A Verona regge discretamente il primo tempo ma il Chievo passa con un tiro a giro di Birsa e poi i padroni di casa dominano senza alcuna opposizione. I veneti raddoppiano con Castro dopo un pasticcio difensivo multiplo degli abruzzesi.
Ma a sprecare un’altra occasione favorevole è anche il Crotone che attacca a testa bassa il Bologna e passa con un diagonale di Stojan. Gli emiliani recuperano con Joao Pedro e poi fanno entrare Borriello che chiude i conti con una splendida conclusione, 13/o centro stagionale. Il Genoa raccoglie un pari nel recupero nel giorno che vede l’esordio in panchina di Mandorlini. I rossoblù si impegnano molto e raccolgono poco, poi un gioiello su punizione di Viviani sembra indirizzare la gara per gli ospiti che però restano in dieci per l’espulsione di Torosidis. All’ultimo respiro il neoentrato Ntcham trova una parabola splendida che vale un punto e consente a Mandorlini di lavorare con calma.
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