TORINO. Nessuna crepa, lo sfogo di Doha «è stato normale, e legittimo, dopo una partita giocata da squadra seria per soli 35'. Poi non si è più acceso l'interruttore». Massimiliano Allegri spiega lo stato d'animo a caldo dopo avere perso la Supercoppa, sulla quale si è molto ricamato. «Quel prenderei tutti a calcio nel c...» diffuso dai microfoni aperti. «Alla Juve sto bene e voglio rimanerci a lungo», premette il tecnico bianconero che però chiede alla squadra un salto di qualità: «Dobbiamo comandare le partite, il possesso palla non basta. Abbiamo già incassato 14 gol, segno che il comando del gioco ci è sfuggito. E andando avanti con questo ritmo lo scudetto rischia di sfuggirci. Inizia la seconda parte della stagione, non è più tempo di sbagliare». Il messaggio è inequivocabile, come il monito sui rischi delle partite dopo la sosta: «Sempre insidiose, come la prima di campionato». La Juve va a caccia della 26/a vittoria casalinga consecutiva, passo fondamentale per dimenticare il ko di Doha. Sarebbe il record assoluto di successi. Dal 3-1 contro il Bologna, datato 4 ottobre 2015, i bianconeri hanno infilato una serie impressionante di vittorie allo Stadium e domani sera saranno a un passo dal superare, dopo averlo eguagliato, il record detenuto dalla Juventus di Conte, nel 2013/14. Tante le differenze tra l'attuale tecnico bianconero e il condottiero del Chelsea, anche se dopo il ko di Doha lo sfogo di Allegri ha ricordato, per veemenza e intensità, le reazioni di Conte: «Quello di Doha è stato lo sfogo di un allenatore che tiene molto al lavoro», che dopo aver spesso «elogiato i ragazzi per quanto fatto e stanno facendo», si è concesso «uno sfogo». La sfida con il Bologna sarà quindi un banco di prova per confermare che «non ci sono crepe», contro un'avversaria che ha «sempre dato filo da torcere»; merito dell'acume tattico di Donadoni, che ha costruito una squadra che «si chiude molto bene e riparte altrettanto bene», con «un'ottima organizzazione di gioco». Un periodo chiave per i bianconeri, che vivono un momento di emergenza ma vedono il sereno all'orizzonte: «Alex Sandro e Bonucci rientreranno in gruppo la prossima settimana». Eppure per la sfida di domani sono molti i dubbi ancora da sciogliere: sulla fascia sinistra il ballottaggio è tra Evra e Asamoah, mentre a centrocampo non partirà titolare Rincon, «arrivato da una settimana». Dubbi anche sullo schieramento offensivo, l'unica certezza è il rientro di Paulo Dybala, che non parte titolare dal 22 ottobre. Tuttavia l'assenza più pesante sarà tra i pali, visto che «Buffon non sarà della partita» e non sarà neanche convocato causa influenza, con il ritorno fissato per la trasferta di Firenze. Davanti a Neto, il tecnico schiererà Lichtsteiner a destra affiancato da Chiellini e Rugani, mentre a centrocampo il terzetto formato da Khedira, Marchisio e Sturaro. Possibile il ricorso al doppio trequartista, con Pjanic e Dybala a supportare Higuain.